Col termine Native Advertising vengono identificati i formati pubblicitari che hanno le sembianze dei contenuti originali, personali o editoriali, delle piattaforme che li ospitano.
I native ads sono dunque contenuti che si integrano perfettamente nella fruizione di un contenuto.
All’interno dei feed dei social network compaiono messaggi pubblicitari di tipo native, il cui formato è in linea con quello dei contenuti dei social. Questi paiono distinguibili solo da un diclaimer come “contenuto sponsorizzato” o “sponsored”.
I web magazine e i siti web mettono a disposizione dei widget integrati perfettamente al layout della pagina.
Native advertising: definizione
Il native advertising, come detto, è una branca del digital marketing che definisce formati pubblicitari che si mescolano con i contenuti dei publisher assumendone le sembianze. Questi ads si confondono con i contenuti organici, ciò consente di mantenere invariata la user experience del sito.
Il fine è attirare l’attenzione degli utenti e stimolarne engagement grazie a un formato ottimizzato per il canale. Si stima che il lettore sia in grado di dare maggiore attenzione a questi contenuti rispetto a quelli tradizionali.
Caratteristiche delle native advertising
L’Osservatorio del Politecnico di Milano distingue due elementi fondamentali alla base del native advertising:
- la coerenza con il contesto visivo (la “ forma”) del contenuto editoriale: gli annunci devono essere percepiti dall’utente come un contenuto naturale, ma deve essere chiaro che si tratti di una pubblicità;
- la rilevanza del contenuto pubblicitario: un elemento fondamentale risiede nella capacità di ingaggiare l’utente attraverso contenuti pubblicitari attrattivi e di qualità.
I formati native advertising più diffusi
La native advertising si suddivide in sei formati principali, si tratta di in-feed, paid search, reccomendation widget, promoted listing, in-Ad e custom. Eccoli nel dettaglio.
In-feed
Con in-feed unit si descrive una tipologia di native ads che comprende annunci nativi che sono collocati nel flusso dei contenuti editoriali e che hanno lo stesso aspetto del feed. Si tratta di Facebook Ads, annunci che appaiono nel newsfeed di Facebook con medesimo look e desing. A differire dal formato tradizionale, questi contengono un link che rimanda l’utente sul sito dell’inserzionista.
Paid Search
La paid search di Google è la prima e più diffusa modalità di pubblicità nativa. L’annuncio assume la forma identica degli altri risultati non sponsorizzati del motore di ricerca. A distinguerli la dicitura “annuncio”.
Recommendation widget
Si tratta di contenuti sponsorizzati promossi su publisher diversi tramite widget creati da piattaforme di content reccomendation, come Taboola o Outbrain. I widget propongono agli utenti contenuti personalizzati sulla base dei dati di comportamento e l’analisi del contesto editoriale in cui sono inseriti gli annunci.
Promoted listing
La quarta tipologia in analisi comprende i formati native concepiti per portali che mostrano liste di prodotti e servizi. I prodotti sponsorizzati inseriti nelle liste si presentano allo stesso identico modo degli altri prodotti o servizi.
In-ad con elementi native
Gli in-ad con elementi native sono annunci proposti nei formati standard IAB e pianificati secondo logiche contestuali. L’annuncio sponsorizzato propone contenuti coerenti rispetto alle tematiche trattate nel sito.
Custom
Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un native personalizzato, frutto della collaborazione tra advertiser e publisher. Questa tipologia comprende esempi come playlist sponsorizzate, ossia le Sponsored Playlist di Spotify. Si tratta di annunci integrati nel design del sito.