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Information marketing
L’information marketing è l’insieme di attività che sono messe in atto al fine di promuovere la vendita di beni intangibili, come prodotti informativi, e il trasferimento di competenze su un determinato argomento. Questo, dunque, consente di vendere ai professionisti o esperti del settore le proprie conoscenze.
Cos’è l’information marketing
Quando si parla di information marketing si fa riferimento alle attività di promozione dei prodotti di informazione. Si tratta di prodotti digitali volti all’istruzione o al dare consigli o servire da guida nella realizzazione di un compito o attività.
Lo scopo è sopperire a un bisogno informativo, fornendo consigli a professionisti o appassionati di un settore.
L’information marketing consente di rendere note a un pubblico le conoscenze e competenze di un professionista.
Appare evidente che queste attività non si limitino unicamente alla promozione di attività online, ma sono complementari rispetto alle attività di marketing tradizionale.
Caratteristiche
Le attività di information marketing sono orientate al raggiungimento di obiettivi a breve termine, precisi e misurabili, come ad esempio l’aumento degli iscritti alle pagine social, alle newsletter, passando per l’aumento delle visite sul sito, con ultimo fine l’aumento delle vendite e il coinvolgimento di nuovi clienti.
Questa tipologia di marketing esprime appieno le sue potenzialità nel momento in cui il target è un pubblico che ricerca informazioni più che prodotti specifici.
Nell’era digitale, saper promuovere i contenuti e le proprie conoscenze, riuscendo a vendere la propria informazione online è necessario.
Come funziona l’information marketing
Per fare information marketing in maniera efficace è necessario creare, anzitutto, una pagina squeeze, ossia una pagina in cui si offre all’utente un contenuto gratuito, tramite il quale chiedere loro di registrarsi e lasciare i dati per poterlo invogliare in futuro ad acquistare il prodotto informativo che si vuole vendere.
Non appena l’utente lascia i propri dati è possibile contattarlo proponendo un’offerta personalizzata sulla base degli interessi espressi o dal profilo in questione.
L’utente interessato al prodotto viene portato su una landing page volta a fornire tutte le informazioni.
Analisi SWOT: come fare pianificazione strategica
L’analisi SWOT è una tecnica che viene utilizzata per identificare i punti forti, le opportunità, i punti deboli e le minacce della tua azienda o di un progetto specifico. Tale analisi può essere utilizzato sia per scopi personali che professionali. La sua rappresentazione più nota è quella grafica, sotto forma di matrice.
Cos’è l’analisi SWOT
La maggior parte delle pianificazioni strategiche ha alla base un’analisi SWOT utilizzata come punto di partenza. Con l’acronimo SWOT (streghts, weakness, opportunities, threats) si fa riferimento alle variabili intrinseche ed estrinseche di cui ogni impresa tiene conto prima di dar vita a un progetto o di rivoluzionare la propria azienda.
Le quattro variabili presenti sono raffigurate tramite una matrice e rivelano gli elementi interni ed esterni all’organizzazione.
L’apporto in termini qualitativi di un’analisi SWOT è quello di fornire dei dati che mostrino le reali condizioni di un’azienda all’interno del contesto territoriale in cui opera. La sua applicazione non si limita a una fase preliminare, ma viene utilizzata tutte le volte che l’impresa necessita di informazioni d’insieme.
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Punti di forza
Volendo analizzare tutti i punti d’esame presenti in una SWOT è bene partire dai punti di forza dell’organizzazione. Ossia tutte le iniziative interne che danno buoni risultati. Questi vanno confrontati con altre iniziative, e vanno considerati come vantaggi competitivi esterni. L’analisi dei punti di forza aiuta a comprendere cosa sia vincente, così da applicare le strategie in tutti gli ambiti dell’organizzazione.
Punti di debolezza
I punti deboli nell’analisi SWOT si riferiscono a iniziative interne che non rendono quanto dovrebbero. È una buona idea analizzare i punti di forza prima di quelli di debolezza per tracciare una linea tra il successo e il fallimento. Identificare i punti deboli interni fornisce un punto di partenza per migliorare tali progetti.
Opportunità
Le opportunità nell’analisi SWOT sono il risultato dei tuoi attuali punti di forza e debolezza, insieme a qualsiasi iniziativa esterna che ti metterà in una posizione competitiva più forte. Potrebbe trattarsi di punti deboli che si vogliono migliorare o aree che non sono state identificate nelle prime due fasi dell’analisi.
Minacce
Le minacce nell’analisi SWOT si riferiscono ad aree che potenzialmente potrebbero creare problemi. Sono influenze esterne e generalmente fuori dal controllo. Possono essere di tutto, da una pandemia globale a un cambiamento nel panorama competitivo.
Come fare un’analisi SWOT
Compresi i punti da analizzare per la realizzazione di un’analisi SWOT, adesso è opportuno comprendere come realizzare una SWOT analysis.
Esistono dei punti fondamentali da seguire, tra cui:
- definizione dell’obiettivo da raggiungere;
- definizione di abilità, risorse e vantaggi dei fattori interni;
- definizioni di opportunità e minacce esterne;
- inserimento dei dati all’interno delle matrice SWOT;
- selezione delle possibili azioni da intraprendere.
Per attuare un’analisi SWOT è necessario osservare questi passaggi che prendono il via dalla definizione dell’obiettivo strategico che si intende raggiungere.
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Crosscanalità: definizione e caratteristiche
Il termine crosscanalità viene utilizzato per far riferimento all’uso congiunto di punti di contatto, online e offline, che mirano all’interazione con i consumatori.
Crosscanalità: di cosa si tratta
Diversamente dalla strategie di marketing multicanale, l’approccio crosscanale, o crosschannel, fa riferimento all’utilizzo di diversi canali che non sono in competizione tra loro, ma che divengono indispensabili l’uno per l’altro. Dunque, anziché presentare vari punti di contatto tra cui scegliere per l’interazione col brand, questo metodo li usa in maniera complementare.
Si tratta di guidare il consumatore in un customer journey che spazia tra più canali. Tutto prima di giungere all’acquisto vero e proprio.
Possedere diversi punti di contatto ha l’obiettivo di potenziare l’esperienza d’acquisto e il conseguente contatto col brand.
È bene fare una distinzione con la cosiddetta omnicanalità, definita come “esperienze dei clienti di alta qualità senza soluzione di continuità e senza sforzo che si verificano all’interno e tra i canali di contatto”, la crosscanalità non prevede l’utilizzo in contemporanea di diversi canali. Si pone, infatti, enfasi sulla possibilità di iniziare il percorso d’acquisto o la conversione di un canale.
Come sviluppare una strategia crosschannel
Per poter attuare una strategia di marketing crosscanale è necessario considerare alcuni dei fenomeni più comuni, come lo showrooming e il webrooming. Lo showrooming è la pratica di esaminare la merce in un tradizionale negozio al dettaglio in mattoni o in un altro ambiente offline e di acquistarla online, a volte a un prezzo inferiore. Il webrooming, invece, è un comportamento d’acquisto in base al quale un consumatore usa la Rete per cercare informazioni sui prodotti ai quali è interessato, mettere a confronto dei prezzi e leggere delle recensioni a riguardo, recandosi poi in negozio per effettuare l’acquisto.
Per tale ragione appare importante raccogliere dati sui percorsi dei consumatori lungo tutto il processo di acquisto. Queste informazioni, con i relativi canali utilizzati, danno importanti dati sui percorsi di conversione degli utenti. Ciò conduce verso il modello di conversione più utile ed efficace da poter utilizzare.
È possibile affermare, dunque, che questa tipologia di analisi permette alle aziende di individuare le combinazioni di canali che comportano maggiore ritorno dell’investimento.
Appare, successivamente indispensabile, intercettare i consumatori nei differenti punti di contatto, al fine di proporre un messaggio personalizzato in base ai diversi segmenti.
Infine, è bene sottolineare che mentre i canali online sono fondamentali in qualsiasi strategia di marketing, trovare il giusto mix e la giusta integrazione tra canali online e offline può fare tutta la differenza in una strategia di crosscanalità. Questa deve mirare a trarre il massimo beneficio dalle specificità dei differenti canali che vengono integrati.
La cross selling e le strategie per aumentare le vendite
La pandemia da Covid-19 cambia le aspettative, i bisogni e i comportamenti d’acquisto. Questo ha portato marketer e strategist ad affrontare nuove sfide e adottare nuove stretegie. La cross selling è una delle più utilizzate e consiste nel suggerire al cliente un prodotto che sia complementare a quello richiesto o già acquistato.
Cos’è la cross selling?
La cross selling, come già specificato, è una strategia di vendita che propone al cliente di acquistare un prodotto simile alla propria domanda o già acquistato. Tale prodotto deve poter integrare, completare o migliorare l’acquisto, tenendo conto delle preferenze del consumatore.
La cross selling è spesso associata alla strategia di up selling, pur presentando delle differenze sostanziali da quest’ultima.
L’up selling, infatti, consiste nel suggerire l’acquisto di un prodotto di fascia superiore o consiglia di acquistare una quantità maggiore del dato prodotto.
Nonostante le differenze, si tratta chiaramente di strategie definibili come win-to-win, in quanto sfruttano la varietà dell’offerta di un’azienda, presentando specifici sconti. Così, i marketer fanno conoscere all’acquirente una gamma di prodotti e servizi venduti più ampia, permettendo così di ampliare le probabilità di conversione.
I vantaggi
Letteralmente la cross selling è nota come vendita incrociata. mira all’incremento delle vendite nel breve termine. Il cliente è spinto ad acquistare prodotti grazie al consiglio complementare che gli viene fornito. Il valore del prodotto suggerito è dunque collegato all’interesse o alla preferenza dell’acquirente. Si punta così anche all’ottimizzazione dell’esperienza dello stesso, aumentando di conseguenza la brand loyalty.
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La strategia è spesso accompagnata da uno sconto specifico per l’acquisto di più prodotti, rispetto a quando viene acquistato singolarmente. È poi possibile proporre prodotti o servizi complementari sia appartenenti che esterni alla categoria merceologica di quello desiderato o precedentemente acquistato.
Queste strategie sono ampiamente utilizzate per la vendita fisica e per quella online. È comune, infatti, trovare questi suggerimenti sugli e-commerce.
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Cross marketing: cos’è e come si utilizza
Il cross marketing è spesso considerato il tassello mancante di molte strategie di marketing. In questo articolo si forniranno definizione, strumenti e modalità d’uso di questa fondamentale strategia.
Cos’è il cross marketing
Col termine cross marketing si definisce un piano di marketing nel quale diversi canali, parti di più aziende, strategie, sono volte al raggiungimento di uno scopo comune. Durante l’attuazione di una strategia di cross marketing è bene che tutte le parti coinvolte riescano a lavorare in maniera sinergica.
Adottare queste tecniche significa realizzare delle manovre di marketing che possano offrire la migliore immagine delle aziende in azione possibile e perfezionare e aumentare l’efficacia e la funzionalità dei canali comunicativi impiegati.
È una strategia prospettica che aiuta ad espandere la portata del tuo marchio e ti connette con potenziali co-partner per ulteriori risultati per entrambe le aziende che collaborano.
Un ottimo esempio di cross marketing è la pubblicità del un prodotto in un famoso programma televisivo o la pubblicità congiunta tra due brand. Questa è una forma di partnership di marketing che mira a beneficiare due aziende partner.
L’applicazione di tale strategia dev’essere, inoltre, contestuale all’impiego di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica si utilizza un messaggio univoco, proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.
Come si utilizza
Nell’impiego del cross marketing l’aspetto da tenere maggiormente in considerazione, in quanto possibilmente il più complicato, è l’individuazione dei corretti mezzi da utilizzare e delle potenziali aziende partner.
Innanzitutto, le aziende che iniziano a investire i propri sforzi nelle strategie di marketing devono sviluppare piani efficaci.
Se, come detto, il cross marketing è una strategia che permette ad aziende e marchi di cooperare per aumentare lead, vendite, e molto altro, è bene trovare un’azienda partner che sia in linea con la propria. Difatti, col futuro partner andranno condivisi vantaggi e potenziali clienti. Risulta fondamentale non instaurare una partnership con chiunque, ma unicamente con qualcuno che condivida mission, valori e convinzioni.
Secondariamente è indispensabile avere degli obiettivi prefissati ben chiari. Un’azienda che si affaccia al cross marketing deve evidenziare i punti chiavi nei quali il business ha necessità di crescere. Questo condurrà verso una maggiore consapevolezza del marchio, che si tradurrà nella conversione dei clienti e in successive venite.
Per ciò che riguarda i mezzi di comunicazione, è fondamentale che vi sia un contestuale di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica di utilizza un messaggio univoco che viene proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.
Strategicamente diviene funzionale utilizzare mezzi come Facebook e Google Ads. In aggiunta, al fine di aumentare la consapevolezza dell’immagine del marchio e sviluppare fiducia, può mostrarsi utile mostrare l’empatia e l’umanità che caratterizzano l’azienda stessa.
Il cross marketing si dimostra uno degli strumenti più redditizi per la crescita di un’azienda e il mancato utilizzo può essere causa dell’assenza di concreti risultati.
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