Advergame: quando un videogioco veicola il messaggio di un brand

advergame

Un advergame, per definizione, è un gioco progettato con finalità di marketing o comunicazione. Tale videogioco viene sviluppato al fine di veicolare il messaggio di un brand. Si può trattare di pubblicizzazione di un nuovo servizio o di una nuova linea di prodotti. Viene, anche, utilizzato per comunicare un’operazione di rebranding.

Advergame: di cosa si tratta

Il termine advergame, acronimo tra le parole game (gioco) e advertising (pubblicità) consente agli advergame di rientrare nella più ampia categoria della gaming advertising. Con gaming advertising si definiscono le tecniche pubblicitarie che utilizzano le caratteristiche dei videogiochi come la logica della gamification e anche alcune dinamiche tipiche tra i gamer.

Per la natura ludica naturalmente spiccata, alcuni propongono di considerare gli advergame come una forma di advertainment – quindi una forma di pubblicità votata all’intrattenimento – o di intrattenimento di brand.

L’advergame è differente dall’advertising dentro i giochi è una forma di pubblicità come cartelli stradali o banner negli stadi di calcio presente nei videogame. Invece, gli advergame sono esplicitamente progettati per comunicare un prodotto, un messaggio o i valori del marchio. Non sono dei semplici cartelloni pubblicitari presenti in giochi progettati per l’intrattenimento di massa. Nelle sezioni qui sotto scoprirai che benefici possono portare al marketing aziendale e perché sono sempre più diffusi. 

La fama degli advergame

La nascita degli advergame è abbastanza recente. I primi, infatti, nascono intorno agli anni 2000 e si rivolgevano a un pubblico giovane e spesso minorenne.

I videogames, infatti, all’epoca erano un media poco democratizzato e poco diffuso. L’avvento degli smartphone e di internet cambia irrimediabilmente le cose.

Nel 2020, infatti, il 38% della popolazione italiana tra i 4 e i 64 anni ha giocato ai videogiochi. Il 43% dei giocatori è donna e il 55% ha più di 25 anni.

I primi Advergame nati prima degli anni 2000 erano rivolti ad un pubblico giovane e spesso minorenne. I videogiochi infatti erano un media non ancora democratizzato e diffuso a macchia d’olio nella popolazione. Con l’avvento degli smartphone e internet ad alta velocità lo scenario è cambiato completamente.

Nel 2020 il 38% della popolazione italiana tra i 4 e i 64 anni ha giocato ai videogiochi, il 43% dei giocatori è donna e il 55% ha più di 25 anni.

La diffusione crescente dei videogiochi nelle fasce di popolazione con maggiore potere d’acquisto ha cambiato gli Advergame e li ha resi molto più interessanti.

I benefici

Esistono molti obiettivi di marketing che possono spingere le aziende ad adottare gli advergame nella propria strategia di comunicazione. Fondamentali: il coinvolgimento e l’attenzione degli utenti.

Ci sono anche altri obiettivi diversi dal mero coinvolgimento che portano a sviluppare gli Advergame: 

  1. Creare un database di potenziali clienti;
  2. Raggiungere molti consumatori con contenuti virali;
  3. Associare il marchio a valori del gioco;
  4. Fidelizzare i clienti;
  5. Aumentare le vendite;
  6. Promuovere o lanciare prodotti o servizi;
  7. Fissare nella memoria una marca o un prodotto;
  8. Migliorare la customer experience;
  9. Profilare gli utenti e raccogliere dati.

Spesso gli advergame sono uno dei punti di contatto con cui i consumatori si interfacciano con i brand.

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