Campagna Advertising: una strategia di successo passa dalla pubblicità

Campagna Advertising: una strategia di successo passa dalla pubblicità

Campagna Advertising

Una Campagna Advertising è il mezzo che ti permette di raggiungere gli utenti potenzialmente interessati al tuo prodotto o servizio. Si tratta di una campagna pubblicitaria che ottiene risultati migliori rispetto a un insieme scoordinato di annunci. Tutti i messaggi sono infatti costruiti pensando a un unico obiettivo e conservano elementi di continuità e riconoscibilità. 

Sono diversi gli strumenti e i mezzi di comunicazione di massa che oggi possono essere utilizzati per la creazione di una campagna pubblicitaria. Dagli annunci in giornali agli spot televisivi e radiofonici fino ad arrivare al web, ogni piattaforma ha delle peculiarità che richiedono conoscenze e competenze specifiche. L’incremento del budget investito in pubblicità e l’aumento dei brand che investono in digital advertising sono dati ormai accertati. 

Campagna Advertising: pubblicità è strategia

Alla base di una qualsiasi Campagna Advertising di successo c’è una strategia di comunicazione ben precisa. La strategia definisce alcuni fattori essenziali, propedeutici alla fase creativa che darà vita alla serie di annunci pubblicitari. Non cominciare mai un viaggio senza averne prima studiato il percorso in ogni minimo dettaglio. 

Definisci l’obiettivo. Analizzare le variabili del caso e porre l’attenzione su quello che si vuole raggiungere sono punti di partenza fondamentali che non puoi tralasciare. Scegliere un obiettivo piuttosto che un altro può fare una grande differenza all’interno dell’economia di un progetto adv, a cominciare dalla quantità di risultati ottenuti, passando per il tempo necessario per ottenerli e giungendo al costo per singolo risultato. 

Hai chiaro a chi ti stai rivolgendo? L’individuazione del proprio target di riferimento è un’attiva imprescindibile, di cui una strategia di comunicazione non può proprio fare a meno. Nel caso specifico di una campagna pubblicitaria, il target è quell’insieme di persone che hanno caratteristiche comuni che rispecchiano la tua idea di potenziali clienti.

Scegli il posizionamento della tua campagna. Se un tempo la scelta era limitata e comprendeva televisione, radio e giornali, oggi puoi veicolare la tua campagna in spazi pubblicità decisamente più ampliati. Il web e i Social Network hanno infatti aperto a una nuova serie di opportunità. La strategia più funzionale, in ogni caso, è quella che seleziona solo i posizionamenti che si ritengono più idonei e per i quali si riescono a creare creatività ad hoc. 

Quanto budget hai destinato per le tue campagne pubblicitarie? Prima di partire con la tua serie di annunci adv, ricorda di definire quanto hai deciso di investire in questa attività. La definizione del budget e la programmazione sono elementi essenziali per portare a termine con successo una campagna.

Puoi passare alla creazione dei contenuti. La creatività sarà strettamente legata agli elementi fin qui elencati. Dovrai effettuate la scelta del contenuto in base al tuo obiettivo, al canale che hai scelto, al target e al budget che hai destinato alla campagna. Dalle creatività emozionale a quelle informative, dai a ogni adv il contenuto giusto.

Online Adv: la nuova frontiera dell’advertising

Quando la pubblicità passa dai canali digitali, si parla di Online Advertising. Col tempo, questo genere di campagna advertising ha conquistato una posizione importante nelle strategie di marketing dei brand. Un incremento dato dall’importanza che il mondo del web ha oggi nella vita di ognuno di noi. La pubblicità in rete ti permette quindi di costruire la presenza online della tua attività, oggi imprescindibile per ogni brand. 

Più degli altri canali, la digital advertising offre la possibilità di creare una comunicazione personalizzata sulla base delle preferenze di acquisto e di comportamento degli utenti. Dai banner, al search, ai canali social, la pubblicità che viaggia in rete può assumere caratteristiche e formati diversi ed è testabile e misurabile. 

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Immersive Journalism: il giornalismo nella realtà virtuale

immersive journalism

L’immersive journalism è un genere di giornalismo noto per il suo sfruttamento delle tecnologie digitali, come realtà virtuale o aumentata, insieme a tecniche narrative particolari. Il nome deriva dalla capacità di immergere i sensi del lettore, all’interno dello scenario narrato, così da donargli un ruolo attivo nella storia.

Immersive Journalism: di cosa si tratta e come si definisce

L’immersive journalism non viene definito univocamente, nonostante non manchino i casi studio e di best practice.

L’European Journalism Observatory tenta di fornire una definizione parlando di tecniche transmediali che immergono il lettore nelle storie giornalistiche tramite personificazione di tipo virtuale.

Si fa, inoltre, riferimento alla produzione di news che consentono alle persone di sperimentare in prima persona l’evento o la situazione della storia.

Elementi e caratteristiche

Gli elementi fondamentali che più di tutto caratterizzano l’immersive journalism sono due: la tecnologia e la modalità di interazione.

Con la tecnologia si ricrea virtualmente lo scenario in cui è accaduto, o accade, il fatto. Ciò consente al fruitore di immergersi totalmente nella situazione. Solitamente, la tecnologia utilizzata è quella della realtà virtuale, o aumentata. Anche utili possono essere foto e video a 360° o visualizzazioni 3D.

Con la modalità di interazione si definisce il ruolo del lettore-fruitore nello svolgimento della storia. Può, infatti, essere un semplice osservatore, come trattarsi di un agente indispensabile per avanzare la storyline.

Anche se definito immersivo, il giornalismo non rinuncia a tecniche narrative tanto tradizionali quanto essenziali, che contribuiscono alla riuscita del pezzo giornalistico.

Tecnologia e immersive journalism

Appare chiaro e innegabile che la tecnologia ha avuto, e ha ancora, un ruolo fondamentale per la nascita del giornalismo immersivo.

Dal perfezionamento di foto e video in 3D, rendering, ologrammi, realtà aumentata e realtà virtuale.

Tuttavia, proprio questo eccesso di tecnologia ha portato verso una serie di dubbi sulla sostenibilità economica del giornalismo immersivo, quanto per le redazioni tanto per il pubblico stesso.

Difatti, essendo nota la crisi economica del giornalismo tradizionale, ci si domanda come sia possibile che redazioni, anche piccole, possano investire in tecnologie produttive o in professionisti con le competenze corrette.

Parimenti, dal lato utente, device come visori per VR e AR, fondamentali per fruire pienamente di queste narrazioni, non sono entrate nell’uso di massa.

Coloro che vogliono puntare sul giornalismo immersivo non possono che tenere conto di ciò.

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