Trend 2023: le tendenze del marketing per il nuovo anno

Trend 2023

Trasformazione omnichannel e progettualità di Intelligenza Artificiale guidano gli scenari dei trend 2023 per la comunicazione e il marketing strategico dei brand. 

Trend 2023: sostenibilità, crisi energetica, inflazione

Abbiamo sentito parlare spesso, soprattutto nel corso degli ultimi mesi, di sostenibilità e crisi climatica. Quelle che si presentano come le grandi emergenze del nostro tempo, in questo anno sono state aggravate dagli eventi globali che hanno fermato e cambiato il mondo intero. Pandemia e conflitto in Ucraina, infatti, ci hanno portato a fare i conti con un’inflazione diffusa e con una crisi energetica che ha messo in difficoltà molti Paesi. 

In questo contesto, la sfida per il marketing è, innanzitutto, quella di comunicare i valori del brand in modo credibile. Trasparenza, coerenza e concretezza sono asset fondamentali a cui le aziende non possono più rinunciare per comunicare il proprio valore e vendere i propri servizi.

Trend 2023: le tendenze del marketing

In un quadro così complesso, il marketing si apre a scenari e tendenze nuovi e sfidanti. I trend 2023 puntano a un’attenzione maggiore all’innovazione, all’autenticità e ai contenuti.

Marketing Technology e Automation

L’innovazione fa passi da gigante anche nel marketing e questo significa più strumenti da parte delle organizzazioni. Presupposto necessario per garantire oggi una Customer Experience sempre più personalizzata: mai come ora la tecnologia offre infatti nuove opportunità per le aziende di migliorare la propria immagine e costruire relazioni significative con i clienti.

Fra i trend 2023, la novità è rappresentata dall’entrata in scena di nuovi attori. La potenza dei dati personalizza le esperienze degli utenti digitali e finalizza il consumatore. Una relazione che parte dalle innovazioni tecnologiche come Big Data e dall’automazione dei processi. 

Esperienze omnichannel

Quello dell’Omnicanalità è un trend 2023 che mantiene la sua rilevanza, malgrado in Italia faccia ancora fatica ad affermarsi. Secondo l’Osservatorio Omnicanalità del Politecnico di Milano, nel 2022 solo il 6% delle imprese ha implementato una strategia avanzata, nonostante i vantaggi ormai conclamati. Il 98% di chi vive un’esperienza interamente omnicanale si dichiara infatti pienamente soddisfatto.

Creare una Omnichannel Customer Experience (OCX) resta dunque una priorità per le aziende che vogliono rimanere competitive. I clienti hanno a disposizione una varietà di modi per interagire con i marchi mai vista in precedenza e si muovono attraverso di essi disegnando percorsi non lineari, che è necessario conoscere e mappare in una vista unica. Le persone nei loro acquisti sono sempre più veloci, volubili e volatili, il che significa meno fedeli.

I brand più all’avanguardia hanno investito molto per offrire ai clienti esperienze innovative attraverso i molteplici canali fisici e digitali, con il risultato che oggi il livello delle attese è più alto che mai. Gartner con un sondaggio ha rivelato che il 75% dei consumatori ha cercato online informazioni su un marchio precedentemente sconosciuto durante gli acquisti e solo il 15% dichiara di essere fedele a un determinato marchio familiare.

Intelligenza Artificiale

Se ne parla da anni, ma oggi l’Intelligenza Artificiale è una realtà consolidata, che spesso utilizziamo senza neanche rendercene conto.

In ambito smart retail, in particolare, le applicazioni sono diverse e non solo per i big. Nei trend 2023, i nuovi strumenti di Advanced Analytics potenziati da Intelligenza Artificiale e Machine Learning aiutano a valorizzare meglio le informazioni che i clienti lasciano nei vari punti di contatto, fisici e digitali. Permettono di effettuare azioni di marketing più efficaci e personalizzate, stimolando upselling e crosselling. I vantaggi sono concreti: migliori performance di vendita, miglior Customer Lifetime Value, più fidelizzazione ed engagement del cliente, maggiore frequenza d’acquisto e scontrino medio più alto.

Contattaci per una consulenza gratuita.

Co-marketing e i benefici per le aziende

co-marketing

Parlare di co-marketing significa fare riferimento al rapporto di collaborazione tra due o più imprese, o tra più aziende. Si tratta di un rapporto utile a sfruttare le peculiarità e le risorse complementari delle parti in questione. Il fine è quello di ottimizzare tutti gli investimenti ed essere il più appetibili possibile sul mercato agli occhi dei consumatori.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cos'è il co-marketing?

Innanzitutto va specificato che il termine si presenta come abbreviazione di cooperative marketing. Il co-marketing, dunque, è una collaborazione che si instaura tra più imprese. Questo rapporto collaborativo è generalmente regolamentato da un contratto. Tutti coloro che sottoscrivono il contratto si impegnano nella realizzazione di progetti comuni al fine di crescere in modo complementare.

Nella comunicazione e nelle promozioni in co-marketing sono mantenuti visibili i loghi delle due imprese ed entrambe ne traggono un vantaggio.

Caratteristiche del rapporto di marketing cooperativo

Come accennato, il rapporto di cooperative marketing prevede un impegno reciproco tra le aziende. Questo vale per un preciso arco temporale e per specifici aspetti. Come ogni contratto, chiaramente, prevede delle clausole e condizioni da rispettare affinché il rapporto vada a buon fine.

Gli obiettivi possono essere comuni o complementari, oppure autonomi, ma compatibili.

Co-marketing o partenership?

Appare evidente che parlare di co-marketing significhi far riferimento a uno dei tanti tipi di partnership che possono stabilire tra di loro le aziende.

Definire il marketing cooperativo è un processo che si basa sul livello di intensità che caratterizza i rapporti tra imprese. Proprio per tale ragione, si differenzia dalle altre forme di partnership perché presuppone una relazione meno intensa tra i partner e un tempo ridotto.

Un ulteriore differenza riguarda la percezione del consumatore. Il cliente finale infatti spesso non percepisce il legame tra le due aziende.

Nel caso di alcuni accordi di fornitura, distribuzione e licensing che spesso non sono noti al consumatore imprese. 

Tipologie di marketing

  • Co-marketing di prezzo: due aziende decidono di vendere prodotti o servizi diversi in abbinamento offrendo al consumatore di ottenere un vantaggio di prezzo.
  • Co-marketing di distribuzione: prevede prodotti o servizi di un’impresa sono distribuiti attraverso i canali di vendita di un’altra.

E ancora:

  • Co-marketing di prodotto o servizio: la realizzazione di un prodotto o un servizio avviene in collaborazione tra due diversi brand.
  • Co-marketing di promozione: due realtà imprenditoriali che entrano in contatto e in accordo per promuoversi l’un l’altra.

Contattaci per una consulenza gratuita.

Chatbot per aziende: il futuro del customer service?

Chatbot per aziende, il futuro del Customer Service

Simulare il comportamento umano durante le conversazioni e interagire con l’utente per via testuale o vocale è da anni ormai realtà. Si chiamano chatbot e nel tempo hanno conquistato diversi campi di applicazione, diventando parte dell’esperienza quotidiana di un numero ogni giorno più considerevole di utenti. Chat per aziende: qual è il loro ruolo nel marketing aziendale?

Chatbot per aziende: cos’è

Un chatbot è un software capace di interagire e conversare con un utente. Ma anche di comprenderne le intenzioni e di rispondere secondo le linee guide definite dal campo di applicazione in cui agisce. È infatti l’Intelligenza Artificiale ad aiutare questo sistema a capire il contesto e il tono della conversazione. Il meccanismo, infatti, sembra essere cumulativo: più si va avanti nella conversazione tra uomo e macchina e più la seconda dovrebbe essere in grado di riconoscere le parole più pertinenti e, quindi, fornire risposte utili all’interazione.

Il chatbot è un programma che, a differenza delle app, non necessita di essere scaricato sul proprio dispositivo e non interrompe l’esperienza dell’utente. Anzi, alla base del suo successo, c’è proprio la capacità di rendere più totalizzante l’experience. Chatobot per aziende: dal customer service al customer facing, i brand scelgono la facilità d’uso e la rapidità dei sistemi di risposta automatica. L’analisi e il monitoraggio sono poi anch’esse fasi essenziali, che permettono di raccogliere insight preziosi ai fini del miglioramento dell’esperienza utente.

Chatbot per aziende: campi di applicazione

Se il chatbot per aziende rappresenta oggi una strategia che prende piede nei settori più disparati, i campi di applicazione sono tanti. 

Il customer service. Quello del servizio clienti è forse il campo più esplorato, anche grazie alle rivoluzioni nate dalla consapevolezza dell’importanza di rendersi accessibili in ogni momento e in ogni luogo. Numerosi studi dimostrano come una buona percentuale di utenti preferisca rivolgersi alle aziende tramite sistemi di messaggistica e chat. In questo contesto è facile comprendere come i chatbot svolgano un ruolo decisivo e funzionale per la customer care aziendale.

Il customer facing. Uno degli ambiti di maggiore applicazione dei chatbot aziendali è quello dedicato alla creazione di punti di contatto tra azienda e consumatore all’interno del customer journey. Il viaggio dell’utente nella sua esperienza di acquisto comprende infatti sempre più tappe e un servizio non specificatamente dedicato alla fase pre o post vendita rende più proficuo il rapporto tra brand e cliente.

La comunicazione interna. Nella routine quotidiana di un’azienda o di un’organizzazione ci sono infatti diversi processi che richiedono tempo e che se automatizzati attraverso chatbot potrebbero risultare più efficienti. 

Come creare chatbot funzionali

Cosa bisogna tenere bene a mente prima di creare un chatbot per aziende?

  • Determinare il proprio target. Definire chi userà il chatbot è di fondamentale importanza per stabilire poi tono di voce, temi e persino l’ipotetico set di domande e risposte.
  • Scegliere il canale. Anche sapere quale sarà l’ambiente in cui il chatbot agirà tra Pagina Facebook, SMS o sito aziendale, serve a definirne i contenuti. 
  • Identificare i compiti. La funziona che il chatbot dovrà avere nei confronti degli utenti è essenziale per la stesura dei contenuti. 

Inutile specificare che, prima di essere rilasciato, un chatbot dev’essere testato in tutte le sue funzioni. 

Contattaci per una consulenza gratuita.

Information marketing

information marketing

L’information marketing è l’insieme di attività che sono messe in atto al fine di promuovere la vendita di beni intangibili, come prodotti informativi, e il trasferimento di competenze su un determinato argomento. Questo, dunque, consente di vendere ai professionisti o esperti del settore le proprie conoscenze.

Cos’è l’information marketing

Quando si parla di information marketing si fa riferimento alle attività di promozione dei prodotti di informazione. Si tratta di prodotti digitali volti all’istruzione o al dare consigli o servire da guida nella realizzazione di un compito o attività.

Lo scopo è sopperire a un bisogno informativo, fornendo consigli a professionisti o appassionati di un settore.

L’information marketing consente di rendere note a un pubblico le conoscenze e competenze di un professionista.

Appare evidente che queste attività non si limitino unicamente alla promozione di attività online, ma sono complementari rispetto alle attività di marketing tradizionale.

Caratteristiche

Le attività di information marketing sono orientate al raggiungimento di obiettivi a breve termine, precisi e misurabili, come ad esempio l’aumento degli iscritti alle pagine social, alle newsletter, passando per l’aumento delle visite sul sito, con ultimo fine l’aumento delle vendite e il coinvolgimento di nuovi clienti.

Questa tipologia di marketing esprime appieno le sue potenzialità nel momento in cui il target è un pubblico che ricerca informazioni più che prodotti specifici.

Nell’era digitale, saper promuovere i contenuti e le proprie conoscenze, riuscendo a vendere la propria informazione online è necessario.

Come funziona l’information marketing

Per fare information marketing in maniera efficace è necessario creare, anzitutto, una pagina squeeze, ossia una pagina in cui si offre all’utente un contenuto gratuito, tramite il quale chiedere loro di registrarsi e lasciare i dati per poterlo invogliare in futuro ad acquistare il prodotto informativo che si vuole vendere.

Non appena l’utente lascia i propri dati è possibile contattarlo proponendo un’offerta personalizzata sulla base degli interessi espressi o dal profilo in questione.

L’utente interessato al prodotto viene portato su una landing page volta a fornire tutte le informazioni.

Contattaci per una consulenza gratuita.

Analisi SWOT: come fare pianificazione strategica

analisi swot

L’analisi SWOT è una tecnica che viene utilizzata per identificare i punti forti, le opportunità, i punti deboli e le minacce della tua azienda o di un progetto specifico. Tale analisi può essere utilizzato sia per scopi personali che professionali. La sua rappresentazione più nota è quella grafica, sotto forma di matrice.

Cos’è l’analisi SWOT

La maggior parte delle pianificazioni strategiche ha alla base un’analisi SWOT utilizzata come punto di partenza. Con l’acronimo SWOT (streghts, weakness, opportunities, threats) si fa riferimento alle variabili intrinseche ed estrinseche di cui ogni impresa tiene conto prima di dar vita a un progetto o di rivoluzionare la propria azienda.

Le quattro variabili presenti sono raffigurate tramite una matrice e rivelano gli elementi interni ed esterni all’organizzazione.

L’apporto in termini qualitativi di un’analisi SWOT è quello di fornire dei dati che mostrino le reali condizioni di un’azienda all’interno del contesto territoriale in cui opera. La sua applicazione non si limita a una fase preliminare, ma viene utilizzata tutte le volte che l’impresa necessita di informazioni d’insieme.

Leggi anche: Valutazione di un sito web: di cosa si tratta e perché è importante

Punti di forza

Volendo analizzare tutti i punti d’esame presenti in una SWOT è bene partire dai punti di forza dell’organizzazione. Ossia tutte le iniziative interne che danno buoni risultati. Questi vanno confrontati con altre iniziative, e vanno considerati come vantaggi competitivi esterni. L’analisi dei punti di forza aiuta a comprendere cosa sia vincente, così da applicare le strategie in tutti gli ambiti dell’organizzazione.

Punti di debolezza

I punti deboli nell’analisi SWOT si riferiscono a iniziative interne che non rendono quanto dovrebbero. È una buona idea analizzare i punti di forza prima di quelli di debolezza per tracciare una linea tra il successo e il fallimento. Identificare i punti deboli interni fornisce un punto di partenza per migliorare tali progetti.

Opportunità

Le opportunità nell’analisi SWOT sono il risultato dei tuoi attuali punti di forza e debolezza, insieme a qualsiasi iniziativa esterna che ti metterà in una posizione competitiva più forte. Potrebbe trattarsi di punti deboli che si vogliono migliorare o aree che non sono state identificate nelle prime due fasi dell’analisi. 

Minacce

Le minacce nell’analisi SWOT si riferiscono ad aree che potenzialmente potrebbero creare problemi. Sono influenze esterne e generalmente fuori dal controllo. Possono essere di tutto, da una pandemia globale a un cambiamento nel panorama competitivo.

Come fare un’analisi SWOT

Compresi i punti da analizzare per la realizzazione di un’analisi SWOT, adesso è opportuno comprendere come realizzare una SWOT analysis.

Esistono dei punti fondamentali da seguire, tra cui:

  • definizione dell’obiettivo da raggiungere;
  • definizione di abilità, risorse e vantaggi dei fattori interni;
  • definizioni di opportunità e minacce esterne;
  • inserimento dei dati all’interno delle matrice SWOT;
  • selezione delle possibili azioni da intraprendere.

Per attuare un’analisi SWOT è necessario osservare questi passaggi che prendono il via dalla definizione dell’obiettivo strategico che si intende raggiungere.

Contattaci per una consulenza gratuita.

 

Crosscanalità: definizione e caratteristiche

crosscanalita

Il termine crosscanalità viene utilizzato per far riferimento all’uso congiunto di punti di contatto, online e offline, che mirano all’interazione con i consumatori.

Crosscanalità: di cosa si tratta

Diversamente dalla strategie di marketing multicanale, l’approccio crosscanale, o crosschannel, fa riferimento all’utilizzo di diversi canali che non sono in competizione tra loro, ma che divengono indispensabili l’uno per l’altro. Dunque, anziché presentare vari punti di contatto tra cui scegliere per l’interazione col brand, questo metodo li usa in maniera complementare.

Si tratta di guidare il consumatore in un customer journey che spazia tra più canali. Tutto prima di giungere all’acquisto vero e proprio.

Possedere diversi punti di contatto ha l’obiettivo di potenziare l’esperienza d’acquisto e il conseguente contatto col brand.

È bene fare una distinzione con la cosiddetta omnicanalità, definita come “esperienze dei clienti di alta qualità senza soluzione di continuità e senza sforzo che si verificano all’interno e tra i canali di contatto”, la crosscanalità non prevede l’utilizzo in contemporanea di diversi canali. Si pone, infatti, enfasi sulla possibilità di iniziare il percorso d’acquisto o la conversione di un canale.

Come sviluppare una strategia crosschannel

Per poter attuare una strategia di marketing crosscanale è necessario considerare alcuni dei fenomeni più comuni, come lo showrooming e il webrooming. Lo showrooming è la pratica di esaminare la merce in un tradizionale negozio al dettaglio in mattoni o in un altro ambiente offline e di acquistarla online, a volte a un prezzo inferiore. Il webrooming, invece, è un comportamento d’acquisto in base al quale un consumatore usa la Rete per cercare informazioni sui prodotti ai quali è interessato, mettere a confronto dei prezzi e leggere delle recensioni a riguardo, recandosi poi in negozio per effettuare l’acquisto.

Per tale ragione appare importante raccogliere dati sui percorsi dei consumatori lungo tutto il processo di acquisto. Queste informazioni, con i relativi canali utilizzati, danno importanti dati sui percorsi di conversione degli utenti. Ciò conduce verso il modello di conversione più utile ed efficace da poter utilizzare.

È possibile affermare, dunque, che questa tipologia di analisi permette alle aziende di individuare le combinazioni di canali che comportano maggiore ritorno dell’investimento.

Appare, successivamente indispensabile, intercettare i consumatori nei differenti punti di contatto, al fine di proporre un messaggio personalizzato in base ai diversi segmenti.

Infine, è bene sottolineare che mentre i canali online sono fondamentali in qualsiasi strategia di marketing, trovare il giusto mix e la giusta integrazione tra canali online e offline può fare tutta la differenza in una strategia di crosscanalità. Questa deve mirare a trarre il massimo beneficio dalle specificità dei differenti canali che vengono integrati.

Contattaci per una consulenza gratuita.

La cross selling e le strategie per aumentare le vendite

cross selling

La pandemia da Covid-19 cambia le aspettative, i bisogni e i comportamenti d’acquisto. Questo ha portato marketer e strategist ad affrontare nuove sfide e adottare nuove stretegie. La cross selling è una delle più utilizzate e consiste nel suggerire al cliente un prodotto che sia complementare a quello richiesto o già acquistato.

Cos’è la cross selling?

La cross selling, come già specificato, è una strategia di vendita che propone al cliente di acquistare un prodotto simile alla propria domanda o già acquistato. Tale prodotto deve poter integrare, completare o migliorare l’acquisto, tenendo conto delle preferenze del consumatore.

La cross selling è spesso associata alla strategia di up selling, pur presentando delle differenze sostanziali da quest’ultima.

L’up selling, infatti, consiste nel suggerire l’acquisto di un prodotto di fascia superiore o consiglia di acquistare una quantità maggiore del dato prodotto.

Nonostante le differenze, si tratta chiaramente di strategie definibili come win-to-win, in quanto sfruttano la varietà dell’offerta di un’azienda, presentando specifici sconti. Così, i marketer fanno conoscere all’acquirente una gamma di prodotti e servizi venduti più ampia, permettendo così di ampliare le probabilità di conversione.

I vantaggi

Letteralmente la cross selling è nota come vendita incrociata. mira all’incremento delle vendite nel breve termine. Il cliente è spinto ad acquistare prodotti grazie al consiglio complementare che gli viene fornito. Il valore del prodotto suggerito è dunque collegato all’interesse o alla preferenza dell’acquirente. Si punta così anche all’ottimizzazione dell’esperienza dello stesso, aumentando di conseguenza la brand loyalty.

Leggi anche: Brand reputation: il valore di un’azienda passa dalla brand identity

La strategia è spesso accompagnata da uno sconto specifico per l’acquisto di più prodotti, rispetto a quando viene acquistato singolarmente. È poi possibile proporre prodotti o servizi complementari sia appartenenti che esterni alla categoria merceologica di quello desiderato o precedentemente acquistato.

Queste strategie sono ampiamente utilizzate per la vendita fisica e per quella online. È comune, infatti, trovare questi suggerimenti sugli e-commerce.

Contattaci per richiedere una consulenza gratuita.

Cross marketing: cos’è e come si utilizza

cross marketing

Il cross marketing è spesso considerato il tassello mancante di molte strategie di marketing. In questo articolo si forniranno definizione, strumenti e modalità d’uso di questa fondamentale strategia.

Cos’è il cross marketing

Col termine cross marketing si definisce un piano di marketing nel quale diversi canali, parti di più aziende, strategie, sono volte al raggiungimento di uno scopo comune. Durante l’attuazione di una strategia di cross marketing è bene che tutte le parti coinvolte riescano a lavorare in maniera sinergica.

Adottare queste tecniche significa realizzare delle manovre di marketing che possano offrire la migliore immagine delle aziende in azione possibile e perfezionare e aumentare l’efficacia e la funzionalità dei canali comunicativi impiegati.

È una strategia prospettica che aiuta ad espandere la portata del tuo marchio e ti connette con potenziali co-partner per ulteriori risultati per entrambe le aziende che collaborano.
Un ottimo esempio di cross marketing è la pubblicità del un prodotto in un famoso programma televisivo o la pubblicità congiunta tra due brand. Questa è una forma di partnership di marketing che mira a beneficiare due aziende partner.

L’applicazione di tale strategia dev’essere, inoltre, contestuale all’impiego di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica si utilizza un messaggio univoco, proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.

Come si utilizza

Nell’impiego del cross marketing l’aspetto da tenere maggiormente in considerazione, in quanto possibilmente il più complicato, è l’individuazione dei corretti mezzi da utilizzare e delle potenziali aziende partner.

Innanzitutto, le aziende che iniziano a investire i propri sforzi nelle strategie di marketing devono sviluppare piani efficaci.

Se, come detto, il cross marketing è una strategia che permette ad aziende e marchi di cooperare per aumentare lead, vendite, e molto altro, è bene trovare un’azienda partner che sia in linea con la propria. Difatti, col futuro partner andranno condivisi vantaggi e potenziali clienti. Risulta fondamentale non instaurare una partnership con chiunque, ma unicamente con qualcuno che condivida mission, valori e convinzioni.

Secondariamente è indispensabile avere degli obiettivi prefissati ben chiari. Un’azienda che si affaccia al cross marketing deve evidenziare i punti chiavi nei quali il business ha necessità di crescere. Questo condurrà verso una maggiore consapevolezza del marchio, che si tradurrà nella conversione dei clienti e in successive venite.

Per ciò che riguarda i mezzi di comunicazione, è fondamentale che vi sia un contestuale di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica di utilizza un messaggio univoco che viene proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.

Strategicamente diviene funzionale utilizzare mezzi come Facebook e Google Ads. In aggiunta, al fine di aumentare la consapevolezza dell’immagine del marchio e sviluppare fiducia, può mostrarsi utile mostrare l’empatia e l’umanità che caratterizzano l’azienda stessa.

Il cross marketing si dimostra uno degli strumenti più redditizi per la crescita di un’azienda e il mancato utilizzo può essere causa dell’assenza di concreti risultati.

Contattaci per richiedere una consulenza gratuita.