Brand Journalism: la promozione di un brand tramite il giornalismo

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Brand journalism è uno degli strumenti più utilizzati per consolidare e promuovere un brand. Si tratta di una modalità di marketing che coniuga le caratteristiche proprie del giornalismo, come trovare notizie e trasmetterle, e applicarle al brand e alla sua crescita.

Contestualmente all’utilizzo del brand journalism viene redatto un piano editoriale che servirà per la comunicazione aziendale.

Sebbene sia chiaro che si tratti di una modalità largamente utilizzata, è bene scoprirne le caratteristiche.

Il brand journalism

Il brand journalism nasce negli Stati Uniti nel 2004 e significa letteralmente giornalismo d’impresa. Con tale termine si indica un tipo di comunicazione che racconta all’utente il brand, la sua storia, la mission e i principi sui quali si basa.

“Il brand journalism è la cronaca degli eventi che accadono nel mondo di un brand, attraverso i giorni e gli anni. É così che creiamo per il brand un reale valore percepito dal cliente.”

Larry Light

Contribuisce ad ampliare e rafforzare l’universo di valori associati al brand, al fine di raggiungere un ampio numero di target diversificati.

Non si tratta di un giornalismo dai fini commerciali, difatti non viene impiegato per promuovere un prodotto o pubblicizzare un servizio. Il brand journalism si utilizza per produrre e diffondere notizie strettamente legate al brand.

Dalla storia, alla notorietà, così da creare un racconto e una narrazione che diano vita a un ambiente adatto al pubblico, che trasmette la personalità del brand.

Questo offre una panoramica sulle scelte, sui temi centrali, sulla politica aziendale.

Il compito del giornalista è comprendere quando una notizia può diventare rilevante per il pubblico che ha davanti, capire cosa lo emoziona e cosa lo fa entrare in empatia con il brand.

Caratteristiche del giornalismo d’impresa

Il brand journalism:

  • si fonda sui principi del giornalismo e dello storytelling;
  • crea storie basate su fatti, notizie e reali sviluppi legati all’azienda;
  • ricerca la notiziabilità;
  • è multimediale;
  • si avvale di supporto audio, video, fotografico.

Leggi anche: Brand Advocacy: cos’è e come si usa nelle strategie di marketing

Come fare giornalismo d’impresa

I social network sono indubbiamente tra i mezzi fondamentali per fare giornalismo d’impresa.

Contestualmente sarà possibile, per il giornalista che si occupa di brand journalism, gestire anche un blog, nel quale inserire storie, raccontare aneddoti e creare un rapporto col pubblico.

Si tratta, in conclusione, di una tecnica vincente perché considera tutti gli aspetti della comunicazione e tutti i suoi mezzi, da video, audio, podcast, immagini, testi, senza tralasciare o ignorare nulla.

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Brand Advocacy: cos’è e come si usa nelle strategie di marketing

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Ad oggi, gli utenti interessati a effettuare un acquisto si affidano alle recensioni di altri acquirenti che hanno già provato il prodotto in questione. Dai commenti lasciati nella pagina del venditore, o alle recensioni online, sino ai consigli dei conoscenti. Il passaparola, ancora oggi, è una delle tecniche di marketing migliori e più efficaci.

Uno degli strumenti più utili per fidelizzare il cliente, rendendolo un promotore dell’azienda è rappresentato dalle strategie di Brand Advocacy.

Brand Advocacy

Il termine deriva da brand advocate e racchiude tutti i consumatori che ritengono soddisfatti dalla marca e che, oltre a utilizzarla, la consigliano tramite il passaparola. I brand advocate esprimono infatti il proprio giudizio in maniera totalmente disinteressata e , pertanto, deve essere considerato come veritiero e affidabile.

Il brand advocay è dunque un chiaro indicatore di brand loyalty e rappresenta il massimo grado di fedeltà a una marca.

In tal modo il marchio diviene visibile a un pubblico sempre più crescente, aumentandone le entrate, senza alcun investimento in pubblicità o iniziative di marketing tradizionali.

Leggi anche: Brand advertising tra web e spot TV: come cresce un business

Strategie di brand advocacy

Le tecniche e strategie che si nascondono dietro il brand advocacy sono molto semplici. Funzionano perché sono reali, semplici, autentiche. I brand advocate parlano bene di un marchio perché credono nel suo valore e sono soddisfatti nel condividere gli aspetti positivi con amici, familiari, conoscenti. E non esiste nulla di più coinvolgente di una persona vicina che parla con trasporto e veemenza di un prodotto di qualsiasi tipo.

Le persone, infatti, tendono a fidarsi dei consigli di persone reali e conoscenti, piuttosto che a dar credito ad altre forme di marketing.

Brand advocate o brand ambassador?

Affinché una strategia di brand advocacy vada a buon fine e funzioni nel tempo è importante individuare dei sostenitori che difendano sempre il marchio.

Tuttavia è bene non confondere il brand advocate con il brand ambassador. Gli ambasciatori del marchio sono professionisti pagati per promuovere un determinato prodotto o servizio, mentre il brand advocate appare genuino poiché ha scelto un prodotto o servizio e ama l’azienda.

Il brand advocacy può far emergere un’azienda. È una potente macchina pubblicitaria che funziona in qualsiasi settore poiché basa il successo di un brand su come le persone lo percepiscono. E avere una comunità di brand advocate disposti a promuovere e difendere la tua attività contribuisce a questo.

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Come fare lead generation in modo efficace

Per aumentare il proprio bacino di utenti è necessario che ogni brand, marchio o azienda ricorra a una strategia di lead generation. Tuttavia è fondamentale che la lead generation attuata sia quanto più efficace così da incrementare significativamente il proprio pubblico.

La lead generation

Un’azienda che si approccia alla progettazione di una propria strategia di marketing avrà un obiettivo ben preciso: far sì che i potenziali clienti del proprio servizio o prodotti lo acquistino, ottenendo così delle conversioni e ampliando il proprio business online.

Creare conversione e accrescere il target di clienti è possibile tramite l’utilizzo di efficaci campagne pubblicitarie che generano nuovi contatti con potenziali clienti. Quanto appena descritto è meglio noto come lead generation.

La pianificazione di uno spot consente l’aumento della visibilità del brand stesso e dunque porta verso l’accrescimento del pubblico, costituito proprio dai lead.

Attirato l’interesse di potenziali customer è necessario che questo venga coltivato con le cosiddette campagne di lead generation. La mail di una newsletter è spesso il primo e più utilizzato metodo di approccio con i nuovi clienti.

Come pianificare una strategia efficace

L’importanza della lead generation è abbastanza chiara ed evidente. Tuttavia è bene comprendere come sia possibile pianificare una campagna di lead generation che risulti efficace e che conduca verso i risultati sperati.

Anzitutto è fondamentale che questa sia pianificata in coordinamento con tutti gli strumenti a disposizione dell’azienda. Non vanno trascurate iniziative di e-mail marketing, social media marketing, campagne di digital advertising e remarketing. Tutto si dimostra utile e fondamentale per dar vita a una strategia quanto più redditizia.

Tra gli strumenti più noti è presente la landing page finalizzata alla generazione e conversione di contatti. Questo avviene solitamente tramite l’inserimento di dati in un form in cambio di un preventivo.

In aggiunta può essere attivata una strategia di content marketing, offrendo contenuti che attirino l’attenzione. La scelta è estremamente vasta tra articoli, podcast, newsletter, e-book, etc.

Un’efficace campagna di lead generation richiede competente di marketing, un investimento di risorse e di tempo che spesso risulta manchevole in alcune aziende. Per tale ragione appare una scelta corretta e ponderata affidarsi ad agenzie esterne che aiutino a raggiungere gli obiettivi, progettando la strategia adeguata.

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Cross marketing: cos’è e come si utilizza

cross marketing

Il cross marketing è spesso considerato il tassello mancante di molte strategie di marketing. In questo articolo si forniranno definizione, strumenti e modalità d’uso di questa fondamentale strategia.

Cos’è il cross marketing

Col termine cross marketing si definisce un piano di marketing nel quale diversi canali, parti di più aziende, strategie, sono volte al raggiungimento di uno scopo comune. Durante l’attuazione di una strategia di cross marketing è bene che tutte le parti coinvolte riescano a lavorare in maniera sinergica.

Adottare queste tecniche significa realizzare delle manovre di marketing che possano offrire la migliore immagine delle aziende in azione possibile e perfezionare e aumentare l’efficacia e la funzionalità dei canali comunicativi impiegati.

È una strategia prospettica che aiuta ad espandere la portata del tuo marchio e ti connette con potenziali co-partner per ulteriori risultati per entrambe le aziende che collaborano.
Un ottimo esempio di cross marketing è la pubblicità del un prodotto in un famoso programma televisivo o la pubblicità congiunta tra due brand. Questa è una forma di partnership di marketing che mira a beneficiare due aziende partner.

L’applicazione di tale strategia dev’essere, inoltre, contestuale all’impiego di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica si utilizza un messaggio univoco, proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.

Come si utilizza

Nell’impiego del cross marketing l’aspetto da tenere maggiormente in considerazione, in quanto possibilmente il più complicato, è l’individuazione dei corretti mezzi da utilizzare e delle potenziali aziende partner.

Innanzitutto, le aziende che iniziano a investire i propri sforzi nelle strategie di marketing devono sviluppare piani efficaci.

Se, come detto, il cross marketing è una strategia che permette ad aziende e marchi di cooperare per aumentare lead, vendite, e molto altro, è bene trovare un’azienda partner che sia in linea con la propria. Difatti, col futuro partner andranno condivisi vantaggi e potenziali clienti. Risulta fondamentale non instaurare una partnership con chiunque, ma unicamente con qualcuno che condivida mission, valori e convinzioni.

Secondariamente è indispensabile avere degli obiettivi prefissati ben chiari. Un’azienda che si affaccia al cross marketing deve evidenziare i punti chiavi nei quali il business ha necessità di crescere. Questo condurrà verso una maggiore consapevolezza del marchio, che si tradurrà nella conversione dei clienti e in successive venite.

Per ciò che riguarda i mezzi di comunicazione, è fondamentale che vi sia un contestuale di tutti i canali in possesso dell’azienda. Nella pratica di utilizza un messaggio univoco che viene proposto tramite l’intreccio di media, web e stampa.

Strategicamente diviene funzionale utilizzare mezzi come Facebook e Google Ads. In aggiunta, al fine di aumentare la consapevolezza dell’immagine del marchio e sviluppare fiducia, può mostrarsi utile mostrare l’empatia e l’umanità che caratterizzano l’azienda stessa.

Il cross marketing si dimostra uno degli strumenti più redditizi per la crescita di un’azienda e il mancato utilizzo può essere causa dell’assenza di concreti risultati.

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Come costruire la brand identity

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Non si tratta di prodotti, ma di identità. A differenziare un brand all’interno della moltitudine di marchi presenti sul mercato è la sua storia, ciò che racconta e come il pubblico di riferimento lo percepisce. Non si parla solo del nome o del logo, si fa riferimento alla mission, alla storia, alla personalità. Tutto questo, e molto altro, è descritto dalla brand identity.

Perché investire nella brand identity

In una realtà commerciale nella quale si deve sgomitare con altre centinaia di marchi che propongono i medesimi prodotti e servizi, i brand devono saper dare importanza alla mission. Far uscire la propria voce fuori dal coro significa mostrare unicità e la singolarità di un brand viene pagata in termini di attenzione da parte del pubblico.

Il consumatore è portato a entrare in empatia con un’azienda quando la percepisce umana. Il brand deve raccontare la sua storia, tratteggiare un’immagine e spiegare le motivazioni dietro il suo ingresso sul mercato.

La brand identity si traduce nella consapevolezza del marchio, soprattutto in relazione con i competitor.

Costruzione della brand identity

Affinché un brand sia in grado di presentare una brand identity credibili ed efficace, non è necessaria solo una profonda conoscenza dello stesso, ma bisogna porsi delle domande sulla base di modelli di comunicazione denominati USP, SSP, ESP e CTSP.

USP

Con USP, o Unique Selling Proposition, si definisce cosa renda il proprio brand unico. Questo è, infatti, un parametro di specificità, che permette al brand stesso di essere consapevole della propria offerta e delle differenze concrete dai competitor.

SSP

Prendendo in considerazione lo Status Selling Proposition, si sposta il focus sullo status, ossia si punta a far comprendere al cliente che con l’acquisto di un prodotto si ottiene un dato status sociale. Questo all’interno dell’affermazione del sé all’interno di un gruppo diviene un fattore fondamentale. Le pratiche d’acquisto moderne sono quasi totalmente orientate verso l’acquisizione di una posizione nella scala sociale. Difatti, la SSP è solitamente applicata ai brand di lusso, che propongono al pubblico uno stile di vita.

ESP

L’Emotional Selling Proposition si concentra sulle emozioni che il brand, o il prodotto, suscita sull’acquirente. Ciò condurrà verso un cambiamento, o miglioramento, della condizione dell’acquirente.

CTSP

Con la CTSP si sfruttano le tensioni sociali e culturali. Di solito si parla di CTSP in relazione al Brand Activism, cruciale all’interno della nascita di una brand identity. La mission, l’impegno sociale, ciò in cui crede un brand rendono la nascita di un pubblico di riferimento molto più semplice e immediata. In questo caso i clienti si percepiranno inclusi, impegnati e ispirati dal brand.

Mettiamo in pratica strategie a misura di brand, perché ogni azienda ha una storia da raccontare: valorizzarla è il primo passo per renderla unica. 

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Se i social sono un vantaggio: Social media marketing, cos’è?

Social media marketing cos'è

Social media marketing, cos’è?

I social sono un potente mezzo di comunicazione. Utilizzati nel modo giusto da aziende, professionisti e attività di qualunque genere e dimensione, permettono di raggiungere i propri clienti (o utenti) abituali e potenziali. Social media marketing, cos’è? Si tratta di quell’insieme di strategie pensate proprio per le piattaforme social. Attraverso cui, cioè, i social network sono utilizzati dall’aziende per promuovere i propri servizi o prodotti. Ma non solo: i social permettono di coinvolgere i clienti, raggiungerne di nuovi e costruire e diffondere il proprio brand, la propria immagine e i propri valori. 

Spesso viene assimilato al Digital marketing, tanto che le due espressioni sono non di rado confuse. Ma va chiarito che chi decide di investire nel marketing digitale, include nei suoi investimenti strategie diversificate. Se quindi il Digital marketing sfrutta tutti i canali digitali, il campo d’azione del Social media marketing è invece ristretto proprio alle piattaforme social. Rappresenta quindi solo una parte di una strategia di marketing digitale più ampia ed estesa. 

La strategia

Viene da sé che una strategia di Social media marketing, come ogni strategia di marketing che si rispetti, non può essere improvvisata. I Social media marketer creano pagine Facebook aziendali, account su Twitter, Instagram, Pinterest e sugli altri principali social network, seguendo una precisa strategia multiscopo. 

Infatti, che si tratti di un brand nuovo o di un marchio affermato, devono essere da subito chiaro gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Sia nel breve periodo, sia nel lungo periodo. Una campagna di social media potrebbe essere utile quando si vuole migliore la propria brand awarness, quando si vuole lanciare un nuovo prodotto, o, ancora, quando si sta pensando a un’azione di rebranding. Tutte situazioni in cui creare una community che interagisca con il proprio brand e impari a conoscerlo (e riconoscerlo) è di estrema importanza. Perché la strategia funzioni, bisogna conoscere i propri clienti e riconoscerli sulle piattaforme social. Target di riferimento e social da utilizzare sono per questo motivo altre due scelte decisive. 

Non solo Social media advertising

L’altro settore che non va confuso con il Social media marketing è il Social media advertising. O meglio: il Social media marketing non è solo Social media advertising. Le piattaforme social offrono infatti la possibilità di sfruttare strumenti a pagamento per raggiungere i propri obiettivi. Avviene con una rimodulazione del proprio budget di investimento e con l’impostazione delle campagne perché raggiungano il target scelto. La differenza sostanziale è che il Social media marketing, che pure comprende campagne di social advertising, non è composto solo da contenuti sponsorizzati. Ma è costruito da una visione più ampia e strutturata di crescita in termini di presenza digitale. 

Mettiamo la nostra esperienza social a disposizione delle aziende che vogliono crescere e farsi (ri)conoscere. Contattaci per una consulenza gratuita.

Mai più senza Lead Generation: cos’è e perché serve alle aziende

Lead Generation cos'è e perché è importante per le aziende

Lead Generation

L’acquisizione di nuovi clienti è da sempre uno degli obiettivi imprescindibili per un’azienda che voglia ottenere dei risultati. Nel mondo offline la ricerca dei potenziali clienti interessati al proprio business avviene attraverso l’intramontabile passaparola, le chiamate a freddo o l’acquisto di spazi pubblicitari in TV e radio. Sul web, invece, le cose vanno diversamente. Nella comunicazione online, la generazione di nuovi contatti è infatti parte integrante di una scelta strategica focalizzata sulla Lead Generation. Si tratta di una vera e propria campagna finalizzata a intercettare e raggiungere potenziali clienti. 

Lead Generation, cos’è

La Lead Generation si differenzia quindi dai tradizionali sistemi di vendita. Si tratta di quell’insieme di tecniche di marketing che permettono a un’azienda di attirare persone realmente interessate ai propri prodotti o servizi. E generare, così, potenziali contatti. Una lead, infatti, è proprio un potenziale cliente che ha mostrato interesse verso il brand. È entrato in contatto con l’azienda, lasciando i propri dati. 

Un’attenta strategia di generazione di contatti utilizza strumenti di adverting sia online che offline. Costruisce, in pratica, relazioni con i potenziali clienti. Tutti gli utenti che in qualche modo entrano in contatto con un brand e lasciano i propri dati attraverso la compilazione di un form, l’iscrizione a una newsletter, la partecipazione a un contest e così via, diventano lead da consolidare per poi finalizzare una vendita. Contatti che dovranno poi essere trasformati in clienti. 

Come si acquisiscono nuovi contatti

Sono diversi gli strumenti che entrano in gioco in una strategia di Lead Generation. Questo significa che, attraverso canali performanti, un’azienda può intercettare e poi convertire gli utenti interessati in clienti. In che modo? La prima cosa da fare è quella di creare un contenuto o un incentivo che intercetti i potenziali clienti e li indirizzi verso un Form web posizionato sul sito dell’azienda oppure su una Landing Page. 

Fra gli strumenti da utilizzare, nel digital, un posto di rilievo è sicuramente occupato dalla SEO, l’attività di posizionamento organico sui motori di ricerca. Rendersi visibili agli occhi di Google è il primo passo per attirare contatti sul proprio sito web. Svolgono poi un ruolo di estrema importanza l’Email marketing e il Social media marketing: strumenti che permettono di selezionare il target giusto e di indirizzarlo verso i prodotti o i servizi dell’azienda. 

Sono i numeri che parlano per noi. Ogni giorno generiamo lead e le indirizziamo verso i rispettivi progetti. Raggiungiamo i clienti con strategie mirate, studiate per i singoli settori. Le nostre campagne targettizzate ci permettono di selezionare i contatti giusti: oltre a un incremento del numero di clienti potenziali, apportiamo un miglioramento in termini di brand awareness, affidabilità percepita e Return On Investiment.

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Web marketing: perché le aziende non possono più farne a meno

Web marketing per le aziende

Web marketing, il nuovo modo di fare marketing

Il marketing non è più quello di una volta. O almeno non solo. È ormai noto a tutti come, negli anni, sia cambiato il modo in cui interagiamo e cerchiamo informazioni. E come la comunicazione si sia adeguata a questi cambiamenti, con strategie efficaci, in grado di catturare, nel mondo vasto e diversificato della rete, l’attenzione del proprio target. Di cosa si parla, quindi, quando si parla di web marketing? E quanto, le strategie che lo compongono, sono importanti per un’azienda e per il suo rendimento? Conoscere a fondo il significato del nuovo modo di fare marketing online vuol dire sfruttare al meglio le sue potenzialità.

Web marketing, cos’è? Definizione

Quanto tempo trascorri online? Questo dato dovrebbe bastarti a farti capire che Internet è ormai parte integrante delle nostre vite. Il web marketing è lo strumento che intercetta gli utenti e genera visite e introiti in rete. In altre parole – se vogliamo farlo stare in una definizione – si tratta di marketing applicato al web. L’insieme di strategie e di strumenti digitali che permettono a un’azienda (o a un’attività) di raggiungere i propri obiettivi attraverso la rete. Social network, siti web, blog, email, contenuti multimediali: sono tanti i canali che compongono una strategia di marketing online e che, insieme, contribuiscono al successo di un brand. 

Gli strumenti del web marketing

Chi si occupa di marketing online sa che ha a disposizione diversi strumenti per raggiungere i propri obiettivi. Dal Social media marketing alla web usability, dal SEO (Search Engine Optimization) alle campagne di keyword advertising e, ancora, all’email marketing: la visibilità di un brand e la fidelizzazione del cliente passano per i canali (talvolta molto affollati) dei motori di ricerca e dei Social network. 

Ogni strumento si colloca in una visione strategica più ampia. Brand identity, content marketing, web advertising, website development, lead generation: non sono singole azioni, ma un approccio integrato di strategie omnichannel e strumenti che lavorano insieme alla creazione di una vision comune. 

Perché è importante per le aziende?

Il web è dunque opportunità. Le giuste strategie di web marketing, affiancate alle attività di vendita e promozione tradizionali, possono fornire il supporto necessario che permette alle aziende di essere più competitive. Che dà loro più visibilità e maggiori profitti, online e offline. L’implementazione di strategie corrette e studiate su misura di brand, fa sì che un’azienda riesca a emergere e a distinguersi nel mare, a volte insidioso, del web. 

Far sbarcare online tutto quello che è offline è per questo da sempre la nostra sfida. Al fianco delle aziende percorriamo la strada a volte insidiosa della trasformazione digitale, forniamo gli strumenti che consentono loro di raggiungere la vetta e diamo lo spazio giusto alle loro idee. Convinti come siamo che la rete sia un’occasione da non perdere.

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Brand reputation: il valore di un’azienda passa dalla brand identity

Brand reputation e brand identity

Il valore di mercato di un’azienda è fatto per il 25% della sua brand reputation. A dirlo è uno studio del World Economic Forum, che pone la buona reputazione di cui un brand gode come una delle priorità fondamentali delle aziende moderne. Il web ha rivoluzionato il marketing e cambiato le dinamiche del mercato: ancora più evidente risulta, oggi, che la scelta dei consumatori sia dettata dalla buona percezione che hanno del brand, a volte prima ancora che dal suo prodotto. 

Una buona reputazione si costruisce attraverso diversi tasselli, che riguardano in senso stretto l’immagine e la notorietà di un’azienda. La brand identity è il primo di questi tasselli, alla base di una strategia che dia visibilità e riconoscibilità all’azienda agli occhi dell’opinione pubblica. 

Brand reputation, che cos’è la brand identity?

Una brand reputation che si rispetti passa da una brand identity costruita su misura di brand. Sono diversi gli elementi che contribuiscono a creare l’identità di un’azienda: dal nome, al pay off, al logo, passando dai colori, dal tone of voice e dalla sua mission. Propedeutico a ogni scelta di identità di un brand è però lo studio meticoloso del pubblico di riferimento. Un lungo processo di analisi interna e di mercato definisce infatti il target verso cui veicolare il messaggio dell’azienda. 

L’insieme degli elementi identitari costruisce quindi l’immagine del brand. Evocherà sensazioni positive al pubblico di consumatori a cui la strategia viene rivolta e permetterà all’azienda di distinguersi dai suoi competitor. 

Gli elementi della brand identity

Al fine di costruire una brand reputation che susciti effetti positivi nel proprio target, è fondamentale che la brand identity si componga di alcuni elementi chiave. Da tenere bene a mente in ogni strategia applicata al brand e che lo accompagnino in ogni sua ‘esposizione’ al pubblico. 

Un buon punto di partenza, dunque, è la definizione di:

  • Filosofia del brand. Chiarire la mission aziendale non solo serve alla costruzione dell’identità dell’azienda, ma è fondamentale anche per trasmettere al pubblico di consumatori un messaggio chiaro e rassicurante.
  • Naming. 
  • Visual branding. Stile del sito web, colori e immagini evocative devono essere coerenti fra di loro e nel tempo. 
  • Logo.
  • Voce e tono del brand. La scelta del tone of voice è parte essenziale di una strategia di identità che si rispetti. Deve essere adeguata al pubblico a cui il brand si rivolge e coerente con l’intera strategia.

La brand image così costruita restituisce al consumatore l’immagine del brand e pone le basi per una brand reputation che dia valore all’azienda. 

Mettiamo in pratica strategie a misura di brand, perché ogni azienda ha una storia da raccontare: valorizzarla è il primo passo per renderla unica. 

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