Return on investment: il ROI

roi

Il return on investment, noto come ROI, è un indice di redditività che misura la capacità dell’impresa di impiegare le risorse a disposizione e misura la redditività corrente del capitale investito nella gestione.

L’indice ROI si rivela particolarmente utile per confrontare tra loro i rendimenti derivanti da forme diverse di investimento.

ROI: di cosa si tratta

Il return on investment, ossia il ROI, è traducibile come indice di redditività del capitale investito o tasso di rendimento degli investimenti. Questo esprime indicazioni sulla redditività della gestione operativa d’impresa, rappresentata come percentuale annua di rendimento sul capitale investito.

Il ROI è uno degli indicatori di redditività. Questi sono indicatori finalizzati alla valutazione tra l’equilibrio economico aziendale e alla misurazione delle capacità dell’azienda di produrre reddito e generare risorse.

Appare chiaro che il ROI sia uno degli indici di bilancio più utilizzati. Questo può essere calcolato non solo a livello aziendale, ma anche a livello di business.

Il return on investment è calcolabile tramite il rapporto tra il reddito operativo (RO) e il capitale investito (CI). Pertanto, più è alto l’indicatore più la campagna si definisce redditizia.

Il capitale investito si indica come attivo operativo. L’attivo operativo usato nella formula è calcolato come la media dell’attivo operativo tra inizio e fine esercizio.

Formula per calcolare il ROI

Il valore del ROI viene espresso in percentuale.

Esemplificando, se un’azienda ha un return on investment del 10% significa che per ogni 100 euro investiti nell’attività operativa si genera un rendimento annuo del 10%, ossia 10 euro di reddito operativo.

Problematiche del return on investment

Sono presenti alcune critiche relative all’utilizzo del return on investment. Difatti, in una campagna sono coinvolti differenti canali e non si dimostra facilmente attribuibile un guadagno a uno specifico canale.

Inoltre, gli acquisti si mostrano come frutto di lunghe operazioni e molti prodotti possono essere acquistati più di una volta.

Inoltre, alcune campagne non fruttano nell’immediato e soprattutto nei canali offline la misurazione del ROI è molto più complessa.

Nonostante quanto appena espresso, il ROI resta uno strumento importante per un’azienda, soprattutto quando si parla di marketing.

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Festa della donna: come festeggiano i brand l’8 marzo

festa della donna

Come ogni anno e quasi come per ogni occasione, i brand propongono iniziative, sconti e messaggi promozionali volti alla celebrazione delle giornate di festa. Anche quest’anno, in occasione della Festa della donna, per sensibilizzare su questioni di genere, imprenditoria ed empowerment femminile, le aziende hanno ideato campagne ad hoc.

Le iniziative dei brand per la Festa della donna

Nell’ultimo periodo è apparso piuttosto chiaro che la Festa della donna, come tante altre ricorrenze, rappresenti un’occasione per promuovere nuove attività comunicative dei brand, studiate appositamente per l’occasione.

La Giornata internazionale della donna, nello specifico, è un’imperdibile opportunità.

Gli ultimi anni hanno confermato che la Giornata internazionale della donna è un’occasione ghiotta per attività comunicative dei brand, studiate apposta per l’occasione. Queste mirano a far riflettere su importanti tematiche legate a questioni di genere.

In vista della Festa della donna 2022 i brand hanno già lanciato alcune iniziative, anche se sarà nella giornata di domani, 8 marzo, che si scopriranno anche le altre.

Appare chiaro che non sia necessario un giorno in particolare per trattare di gender gap o di imprenditoria femminile, ma la Festa della donna è un prezioso momento per condividere contenuti che focalizzino l’attenzione su questi e altri temi.

Il messaggio di Manila Grace

Per celebrare le donne, il noto brand di abbigliamento, Manila Grace, punta tutto sull’amore. Si tratta, difatti, dell’amore “delle donne per le donne, ma soprattutto per loro stesse”.

Manila Grace ha ideato un’attività comunicativa che veicola il messaggio “Be (body) positive!”. Si tratta di un corto motivazionale, girato da cinque donne di età, stili, tratti somatici differenti. Queste donne, tramite i loro racconti, rappresentano se stesse su uno specchio, scrivendo una frase che le identifica con un rossetto proprio del brand.

Alexa per la Festa della donna

Alexa, l’assistente vocale Amazon, ha un’iniziativa pensata apposta per la Festa della donna. L’assistente vocale dà il via a una comunicazione che partirà l’8 marzo. Verrà lanciato il progetto “Donna del giorno” e da martedì 8 marzo, in poi, Alexa racconterà ogni giorno la storia di una donna italiana che si è distinta in un campo. Si parlerà di Margherita Hack, Bebe Vio, Rita Levi Montalcini, Chiara Ferragni, Raffaella Carrà, Samantha Cristoforetti e tante altre.

Per ascoltare i racconti sarà necessario chiedere Alexa, qual è la donna del giorno?

Per quanto riguarda ulteriori iniziative promosse dai brand sarà sufficiente attendere sino a domani e scoprire cos’hanno ideato per la Festa della donna 2022.

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Tone of voice: quanto è importante il tono di voce

tone of voice

Il tone of voice è fondamentale per la comunicazione di un brand. Il tone of voice è letteralmente il tono di voce che si vuole dare alla comunicazione, in accorso con l’identità della marca.

Questo definisce il carattere e la personalità che si vogliono costruire attorno a un prodotto o a un brand.

Tone of voice: di cosa si tratta

Nell’universo della comunicazione online, definire il cosiddetto tone of voice è uno step fondamentale per una strategia di marketing vincente e ben strutturata. Il tono di voce può, infatti, essere inteso come una particolare modalità di presentazione dei vantaggi offerte da un dato prodotto e degli argomenti correlati.

Il tono di voce può essere delle volte spiritoso, ironico, trasgressivo o ancora sensuale.

Letteralmente, dunque, ha l’obiettivo di dare un tono personale al brand, così da mostrare un immagine precisa al pubblico di riferimento.

All’interno di un ambiente digitale, che esclude la comunicazione non verbale, ogni elemento del messaggio deve essere trasmesso con attenzione e con un corretto tono di voce, in armonia con tutti i contenuti creati e con l’identità della marca.

Nel mondo online è fondamentale focalizzarsi non solo su quello che si comunica, ma anche e soprattutto su quello che gli utenti percepiscono.

Proprio per tale ragione il tone of voice si mostra come elemento imprescindibile di una copy strategy ed è dunque applicabile a tutta la comunicazione pubblicitaria.

Come dar vita al proprio tone of voice

In fase di costruzione di un brand o di un’identità aziendale, è fondamentale costruire un tono di voce che sia in linea con la comunicazione che si vuole trasmettere ai clienti. È essenziale quindi stabilire con accuratezza cosa dire e soprattutto come dirlo, infondendo il proprio carattere unico in ogni elemento utilizzato per esprimere il messaggio desiderato.

Ci sono alcuni passi indispensabili da seguire per dare vita al proprio tono di voce. I cinque più importanti riguardano:

  • la definizione del target;
  • lo stile del linguaggio;
  • la differenziazione;
  • la chiarezza dei propri valori;
  • il set di regole che guideranno il lavoro.

Appare pertanto fondamentale identificare i valori che caratterizzano il brand, il messaggio che vuole essere veicolato, che non può, in alcun modo, contrastare con la comunicazione del brand. Il target, poi, è l’elemento fondamentale da tenere in considerazione. A chi ci si rivolge, l’età, il sesso, la professione e l’inquadramento sociale. Sono tutti elementi che determinano il tone of voice. Infine, è bene rispettare la coerenza con i punti citati e con il resto della comunicazione. Non può, infatti, essere comunicato un messaggio con un tono e un altro con un tono differente.

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Marketing esperienziale: quando il consumatore è il protagonista

marketing esperienziale

Il marketing esperienziale è la migliore forma di customer experience possibile. Fa, infatti, leva sulla sfera emotiva del consumatore, che crea un legame personale e duraturo con il brand stesso.

L’esperienza che si va a costruire dev’essere coinvolgente, rilevante ed estremamente personalizzata. Questa, difatti, promuove tanto il prodotto quanto uno stile di vita ad esso connesso.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche del marketing esperienziale e scopriamone i vantaggi.

Marketing esperienziale: di cosa si tratta

Quando si parla di experiential marketing si fa riferimento a una tecnica di marketing che consente di ingaggiare direttamente il proprio target, invitandolo a vivere in prima persona delle esperienze positive che lo portano a conoscere il brand. Cambia, dunque, il punto di vista del cliente, che non è più un mero spettatore, ma si pone come protagonista dell’esperienza.

In questo caso, dunque, un’esperienza vale molto di più di uno spot pubblicitario. Il marketing esperienziale, infatti, offre l’opportunità di incuriosire e coinvolgere il consumatore in modo diretto, facendo appello all’esperienza sensoriale e alla sfera emotiva.

Tramite spettacoli, giochi, eventi, invita a un’immersione nella realtà del prodotto o servizio offerto.

Come funziona l’experiential marketing

Il marketing esperienziale consente al consumatore di vivere, dunque, il brand. Difatti, il consumatore non è sempre guidato dalla razionalità nelle sue scelte d’acquisto ma anche, o soprattutto, da fattori emotivi. Spesso, infatti, è alla ricerca di esperienze d’acquisto o di consumo che siano coinvolgenti.

Questo singolare tipo di customer experience crea connessioni personali tra brand e cliente e potenzia l’engagement grazie alla personalizzazione dell’offerta e alle reazioni stimolate sul piano emozionale.

L’impatto si mostra più incisivo della comunicazione pubblicitaria.

In cosa consiste il marketing esperienziale

Quando si parla di marketing dell’esperienza si fa fatica a concentrarsi sulla tecnica di esecuzione.

Se si desidera che l’utente percepisca il valore di un prodotto senza perdersi nei meandri della scheda tecnica è preferibile farlo tramite un’esperienza reale. Lstrategia del marketing esperienziale si basa sulla capacità di spostare il focus dell’attenzione dalla tecnica all’emozione.

Questo snodo si presenta in modi differenti: le tecniche di marketing esperienziale si definiscono attraverso campagne di ADV con un copywriting particolare, festival ed eventi dal vivo, social media marketing, digital PR, partnership, influencer marketing e altro ancora.

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Sentiment Analysis: l’analisi dei sentimenti degli utenti

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La Sentiment Analysis è un’analisi che traccia le interazioni tra utenti, in un determinato spazio e tempo. Nello specifico è un’analisi computazionale di sentimenti e opinioni espressi nei testi generati in Rete su un prodotto, servizio, etc.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Sentiment Analysis: di cosa si tratta

Con l’avanzata tecnologica e la diffusione dei social media, tutti gli utenti hanno cominciato a rilasciare commenti, opinioni e giudizi in Rete. Ciò ha comportato la costituzione di una mole di dati da analizzare da parte delle istituzioni, personaggi politici e brand.

La possibilità di conoscere l’acquirente o il potenziale cliente, consente di studiarne le abitudini di consumo, le preferenze e le idee. Queste sono azioni fondamentali nelle fasi di pianificazione delle operazioni di marketing di un’azienda. Quanto appena descritto viene definito sentiment analysis.

Più nello specifico, considerando la social network analysis, ossia dallo studio delle reti sociali da un punto di vista formale e contenutistico, nasce la sentiment analysis.

Questo studio è l’analisi computazionale di sentimenti e opinioni espressi nei testi, post, commenti, generati in Rete su un prodotto, un servizio, un’organizzazione, etc.

Coloro che rilasciano queste opinioni sono detti portatori di opinione, o anche noti come opinion holder o opinion source. L’opinione espressa ha un orientamento positivo, negativo o neutro. L’orientamento dell’opinione è definito anche sentiment orientation, polarity of opinion o semantic orientation.

Campi d’azione

I campi d’azione della sentiment analysis ricadono, indubbiamente sulle piattaforme che consento di estrarre informazioni utili per le aziende. Tra tutte, i social media vengono utilizza per compiere previsioni sul presente (nowcasting) e sul futuro (forecasting). Ciò rende importante la possibilità di avvalersi della sentiment analysis poiché è possibile analizzare le opinioni in tempo reale.

I settori in cui è possibile utilizzarla sono molteplici: dalla politica ai mercati azionari, dal marketing alla comunicazione, dall’ambito sportivo a quello delle scienze mediche e naturali. Ma non solo: è possibile misurare anche le preferenze del consumatore/spettatore in relazione a programmi televisivi, film e spettacoli di vario genere.

L’utilità della sentiment analysis per l’azienda

Ad oggi, grazie alle analisi dei sentimenti le aziende hanno la possibilità di avere molte più informazioni correlate alla percezione degli utenti. La sentiment analysis permette parallelamente di profilare gli utenti e comprendere le loro principali caratteristiche demografiche. Difatti questa viene definita un’attività meno macchinosa e dispendiosa delle vecchie indagini di mercato.

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Advergame: quando un videogioco veicola il messaggio di un brand

advergame

Un advergame, per definizione, è un gioco progettato con finalità di marketing o comunicazione. Tale videogioco viene sviluppato al fine di veicolare il messaggio di un brand. Si può trattare di pubblicizzazione di un nuovo servizio o di una nuova linea di prodotti. Viene, anche, utilizzato per comunicare un’operazione di rebranding.

Advergame: di cosa si tratta

Il termine advergame, acronimo tra le parole game (gioco) e advertising (pubblicità) consente agli advergame di rientrare nella più ampia categoria della gaming advertising. Con gaming advertising si definiscono le tecniche pubblicitarie che utilizzano le caratteristiche dei videogiochi come la logica della gamification e anche alcune dinamiche tipiche tra i gamer.

Per la natura ludica naturalmente spiccata, alcuni propongono di considerare gli advergame come una forma di advertainment – quindi una forma di pubblicità votata all’intrattenimento – o di intrattenimento di brand.

L’advergame è differente dall’advertising dentro i giochi è una forma di pubblicità come cartelli stradali o banner negli stadi di calcio presente nei videogame. Invece, gli advergame sono esplicitamente progettati per comunicare un prodotto, un messaggio o i valori del marchio. Non sono dei semplici cartelloni pubblicitari presenti in giochi progettati per l’intrattenimento di massa. Nelle sezioni qui sotto scoprirai che benefici possono portare al marketing aziendale e perché sono sempre più diffusi. 

La fama degli advergame

La nascita degli advergame è abbastanza recente. I primi, infatti, nascono intorno agli anni 2000 e si rivolgevano a un pubblico giovane e spesso minorenne.

I videogames, infatti, all’epoca erano un media poco democratizzato e poco diffuso. L’avvento degli smartphone e di internet cambia irrimediabilmente le cose.

Nel 2020, infatti, il 38% della popolazione italiana tra i 4 e i 64 anni ha giocato ai videogiochi. Il 43% dei giocatori è donna e il 55% ha più di 25 anni.

I primi Advergame nati prima degli anni 2000 erano rivolti ad un pubblico giovane e spesso minorenne. I videogiochi infatti erano un media non ancora democratizzato e diffuso a macchia d’olio nella popolazione. Con l’avvento degli smartphone e internet ad alta velocità lo scenario è cambiato completamente.

Nel 2020 il 38% della popolazione italiana tra i 4 e i 64 anni ha giocato ai videogiochi, il 43% dei giocatori è donna e il 55% ha più di 25 anni.

La diffusione crescente dei videogiochi nelle fasce di popolazione con maggiore potere d’acquisto ha cambiato gli Advergame e li ha resi molto più interessanti.

I benefici

Esistono molti obiettivi di marketing che possono spingere le aziende ad adottare gli advergame nella propria strategia di comunicazione. Fondamentali: il coinvolgimento e l’attenzione degli utenti.

Ci sono anche altri obiettivi diversi dal mero coinvolgimento che portano a sviluppare gli Advergame: 

  1. Creare un database di potenziali clienti;
  2. Raggiungere molti consumatori con contenuti virali;
  3. Associare il marchio a valori del gioco;
  4. Fidelizzare i clienti;
  5. Aumentare le vendite;
  6. Promuovere o lanciare prodotti o servizi;
  7. Fissare nella memoria una marca o un prodotto;
  8. Migliorare la customer experience;
  9. Profilare gli utenti e raccogliere dati.

Spesso gli advergame sono uno dei punti di contatto con cui i consumatori si interfacciano con i brand.

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Analisi SWOT: come fare pianificazione strategica

analisi swot

L’analisi SWOT è una tecnica che viene utilizzata per identificare i punti forti, le opportunità, i punti deboli e le minacce della tua azienda o di un progetto specifico. Tale analisi può essere utilizzato sia per scopi personali che professionali. La sua rappresentazione più nota è quella grafica, sotto forma di matrice.

Cos’è l’analisi SWOT

La maggior parte delle pianificazioni strategiche ha alla base un’analisi SWOT utilizzata come punto di partenza. Con l’acronimo SWOT (streghts, weakness, opportunities, threats) si fa riferimento alle variabili intrinseche ed estrinseche di cui ogni impresa tiene conto prima di dar vita a un progetto o di rivoluzionare la propria azienda.

Le quattro variabili presenti sono raffigurate tramite una matrice e rivelano gli elementi interni ed esterni all’organizzazione.

L’apporto in termini qualitativi di un’analisi SWOT è quello di fornire dei dati che mostrino le reali condizioni di un’azienda all’interno del contesto territoriale in cui opera. La sua applicazione non si limita a una fase preliminare, ma viene utilizzata tutte le volte che l’impresa necessita di informazioni d’insieme.

Leggi anche: Valutazione di un sito web: di cosa si tratta e perché è importante

Punti di forza

Volendo analizzare tutti i punti d’esame presenti in una SWOT è bene partire dai punti di forza dell’organizzazione. Ossia tutte le iniziative interne che danno buoni risultati. Questi vanno confrontati con altre iniziative, e vanno considerati come vantaggi competitivi esterni. L’analisi dei punti di forza aiuta a comprendere cosa sia vincente, così da applicare le strategie in tutti gli ambiti dell’organizzazione.

Punti di debolezza

I punti deboli nell’analisi SWOT si riferiscono a iniziative interne che non rendono quanto dovrebbero. È una buona idea analizzare i punti di forza prima di quelli di debolezza per tracciare una linea tra il successo e il fallimento. Identificare i punti deboli interni fornisce un punto di partenza per migliorare tali progetti.

Opportunità

Le opportunità nell’analisi SWOT sono il risultato dei tuoi attuali punti di forza e debolezza, insieme a qualsiasi iniziativa esterna che ti metterà in una posizione competitiva più forte. Potrebbe trattarsi di punti deboli che si vogliono migliorare o aree che non sono state identificate nelle prime due fasi dell’analisi. 

Minacce

Le minacce nell’analisi SWOT si riferiscono ad aree che potenzialmente potrebbero creare problemi. Sono influenze esterne e generalmente fuori dal controllo. Possono essere di tutto, da una pandemia globale a un cambiamento nel panorama competitivo.

Come fare un’analisi SWOT

Compresi i punti da analizzare per la realizzazione di un’analisi SWOT, adesso è opportuno comprendere come realizzare una SWOT analysis.

Esistono dei punti fondamentali da seguire, tra cui:

  • definizione dell’obiettivo da raggiungere;
  • definizione di abilità, risorse e vantaggi dei fattori interni;
  • definizioni di opportunità e minacce esterne;
  • inserimento dei dati all’interno delle matrice SWOT;
  • selezione delle possibili azioni da intraprendere.

Per attuare un’analisi SWOT è necessario osservare questi passaggi che prendono il via dalla definizione dell’obiettivo strategico che si intende raggiungere.

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Crosscanalità: definizione e caratteristiche

crosscanalita

Il termine crosscanalità viene utilizzato per far riferimento all’uso congiunto di punti di contatto, online e offline, che mirano all’interazione con i consumatori.

Crosscanalità: di cosa si tratta

Diversamente dalla strategie di marketing multicanale, l’approccio crosscanale, o crosschannel, fa riferimento all’utilizzo di diversi canali che non sono in competizione tra loro, ma che divengono indispensabili l’uno per l’altro. Dunque, anziché presentare vari punti di contatto tra cui scegliere per l’interazione col brand, questo metodo li usa in maniera complementare.

Si tratta di guidare il consumatore in un customer journey che spazia tra più canali. Tutto prima di giungere all’acquisto vero e proprio.

Possedere diversi punti di contatto ha l’obiettivo di potenziare l’esperienza d’acquisto e il conseguente contatto col brand.

È bene fare una distinzione con la cosiddetta omnicanalità, definita come “esperienze dei clienti di alta qualità senza soluzione di continuità e senza sforzo che si verificano all’interno e tra i canali di contatto”, la crosscanalità non prevede l’utilizzo in contemporanea di diversi canali. Si pone, infatti, enfasi sulla possibilità di iniziare il percorso d’acquisto o la conversione di un canale.

Come sviluppare una strategia crosschannel

Per poter attuare una strategia di marketing crosscanale è necessario considerare alcuni dei fenomeni più comuni, come lo showrooming e il webrooming. Lo showrooming è la pratica di esaminare la merce in un tradizionale negozio al dettaglio in mattoni o in un altro ambiente offline e di acquistarla online, a volte a un prezzo inferiore. Il webrooming, invece, è un comportamento d’acquisto in base al quale un consumatore usa la Rete per cercare informazioni sui prodotti ai quali è interessato, mettere a confronto dei prezzi e leggere delle recensioni a riguardo, recandosi poi in negozio per effettuare l’acquisto.

Per tale ragione appare importante raccogliere dati sui percorsi dei consumatori lungo tutto il processo di acquisto. Queste informazioni, con i relativi canali utilizzati, danno importanti dati sui percorsi di conversione degli utenti. Ciò conduce verso il modello di conversione più utile ed efficace da poter utilizzare.

È possibile affermare, dunque, che questa tipologia di analisi permette alle aziende di individuare le combinazioni di canali che comportano maggiore ritorno dell’investimento.

Appare, successivamente indispensabile, intercettare i consumatori nei differenti punti di contatto, al fine di proporre un messaggio personalizzato in base ai diversi segmenti.

Infine, è bene sottolineare che mentre i canali online sono fondamentali in qualsiasi strategia di marketing, trovare il giusto mix e la giusta integrazione tra canali online e offline può fare tutta la differenza in una strategia di crosscanalità. Questa deve mirare a trarre il massimo beneficio dalle specificità dei differenti canali che vengono integrati.

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Search Advertising: come usarla per il tuo business

search advertising

Quando si parla di Search Advertising si fa inevitabilmente riferimento al posizionamento, in relazione con marketing, pubblicità e vendita online. Può, dunque, la SEA, essere la risposta al proprio business? Quali sono gli strumenti da utilizzare?

Search Advertising o SEA

La tecnica del Search Advertising permette di indirizzare il pubblico verso la ricerca di prodotti o servizi simili ai prodotti proposti dalla propria azienda, o business. Questo al fine di ottenere sempre nuovi clienti che poteranno un concreto impatto sul fatturato.

Com’è noto la Search Advertising o SEA, è parte della Search Engine Marketing, o SEM. Si tratta di un ramo del marketing digitale il cui scopo è l’attrazione di traffico specializzato sul sito. Questa si avvale di strumenti come le DEM, le campagne PPC, la SMO e la SMA, la SEO off-page e il display advertising.

Nello specifico include le strategie di web marketing: search engine optimization (SEO) e la SEA.

La SEA, è il processo che porta il sito ad apparire tra i primi risultati nella SERP mediante il cosiddetto affiliate marketing.

Leggi anche: SEO, SEA e SEM: significati e differenze

Come funziona la SEA

Nel caso della Search Advertising, parlando dunque di pubblicità online, si è strettamente legati all’universo delle keyword suella quali vengono inseriti annunci e link a pagamento. Questi sono presentati come banner, pop-up, pop-under, rich media, etc.

Il click e la risposta all’annuncio da parte dell’utente o consumatore finale compensa l’affiliato con una commissione.

I metodi della Search Advertising

La SEA si presenta suddivisa in due tipologie principali, la keyword advertising e il contextual advertising.

Nel primo caso si tratta di un annuncio pubblicitario online che si visualizza se l’utente si posiziona col cursore su una o più keyword nel testo.

Il contextual advertising, invece, è una sottoinsieme del keyword advertising. Indica le pubblicità basate sulla raccolta ed analisi ad opera del computational marketing riguardo informazioni degli utenti: siti visitati, prodotti/servizi acquistati o cercati, geolocalizzazione, ora della connessione e così via.

Conduce verso la costruzione di campagne efficacemente targettizzate, incrementando visite sul sito, tasso di conversione, nonché tasso di fidelizzazione.

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Quando si parla di Search Advertising si fa inevitabilmente riferimento al posizionamento, in relazione con marketing, pubblicità e vendita online. Può, dunque, la SEA, essere la risposta al proprio business? Quali sono gli strumenti da utilizzare?

Search Advertising o SEA

La tecnica del Search Advertising permette di indirizzare il pubblico verso la ricerca di prodotti o servizi simili ai prodotti proposti dalla propria azienda, o business. Questo al fine di ottenere sempre nuovi clienti che poteranno un concreto impatto sul fatturato.

Com’è noto la Search Advertising o SEA, è parte della Search Engine Marketing, o SEM. Si tratta di un ramo del marketing digitale il cui scopo è l’attrazione di traffico specializzato sul sito. Questa si avvale di strumenti come le DEM, le campagne PPC, la SMO e la SMA, la SEO off-page e il display advertising.

Nello specifico include le strategie di web marketing: search engine optimization (SEO) e la SEA.

La SEA, è il processo che porta il sito ad apparire tra i primi risultati nella SERP mediante il cosiddetto affiliate marketing.

Leggi anche: SEO, SEA e SEM: significati e differenze

Come funziona la SEA

Nel caso della Search Advertising, parlando dunque di pubblicità online, si è strettamente legati all’universo delle keyword suella quali vengono inseriti annunci e link a pagamento. Questi sono presentati come banner, pop-up, pop-under, rich media, etc.

Il click e la risposta all’annuncio da parte dell’utente o consumatore finale compensa l’affiliato con una commissione.

I metodi della Search Advertising

La SEA si presenta suddivisa in due tipologie principali, la keyword advertising e il contextual advertising.

Nel primo caso si tratta di un annuncio pubblicitario online che si visualizza se l’utente si posiziona col cursore su una o più keyword nel testo.

Il contextual advertising, invece, è una sottoinsieme del keyword advertising. Indica le pubblicità basate sulla raccolta ed analisi ad opera del computational marketing riguardo informazioni degli utenti: siti visitati, prodotti/servizi acquistati o cercati, geolocalizzazione, ora della connessione e così via.

Conduce verso la costruzione di campagne efficacemente targettizzate, incrementando visite sul sito, tasso di conversione, nonché tasso di fidelizzazione.

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Digital marketing: creare contenuti di valore

digital marketing

Alla base di una strategia di marketing efficace vi è necessariamente la creazione di contenuti di valore. Il digital marketing comprende anche tutte le attività volte alla realizzazione e produzione dei contenuti.

Il digital marketing

Il digital marketing nasce con lo scopo di aumentare il flusso di traffico online degli utenti. Questo tipo di marketing considera le piattaforme digitali e genera lead generation.

Nello specifico il content marketing si mostra come il miglior metodo per attirare pubblico, poiché fonda la sua forza sulla creazione di materiali originali, tramite tutte le modalità a disposizione come video, post, articoli etc.

La condivisione degli stessi aumenta l’interesse verso prodotti e servizi dell’azienda, rendendo il contenuto virale, accrescendo la fame del business.

Il principio fondamentale dietro il digital marketing e il content marketing stesso risale al 1996 con la famosa affermazione di Bill Gates che poneva il contenuto al centro: content is king.

La realizzazione di contenuti, cruciale nel digital marketing, è il punto focale dell’assioma offerto dal Content Marketing Institute che definisce il Content Marketing come

“Una tecnica di marketing volta a creare e distribuire contenuti pertinenti e di valore per attrarre, acquisire e coinvolgere una target audience chiara e definita con l’obiettivo di guidare i clienti verso una azione redditizia”.

Come appare chiaro il content marketing è posto al centro di ogni strategia di marketing digitale. Questo avviene a causa delle caratteristiche proprie del mondo digitale, ove le persone si aspettano a trovare soluzioni che rispondano alle proprie esigenze.

I benefici

Le azioni di queste strategie migliorano e rafforzano la brand awareness e l’engagement tramite la creazione di un rapporto vero e diretto coi clienti.

Il content marketing nello specifico ridefinisce l’andamento delle pagine SERP e il posizionamento SEO.

Come fare digital marketing

La produzione di un contenuto efficace e accattivante passa per una serie di step specifici e particolari.

Il content marketing richiede l’elaborazione di un piano editoriale che non perda di vista gli obiettivi aziendali. 

I principali da tenere ben in considerazione sono i seguenti:

  • stabilire gli obiettivi;
  • usare il modello delle buyers personas;
  • seguire il buyer’s journey;
  • programmazione dei contenuti per ogni fase;
  • utilizzare tutti i canali di diffusione possibili;
  • ottimizzazione del ROI.

Concludendo, alla base del digital marketing è posta la realizzazione di un copy efficace e persuasivo che appaghi e colmi il desiderio degli utenti.

Il nostro mondo è digital e parte da qui. Contattaci per una consulenza gratuita.